Nel 2009 si celebra il ventennale della Convenzione dei Diritti del Fanciullo di New York. Nonostante i molti e nobili obiettivi che gli Stati firmatari si erano prefissati nel 1989, ad oggi i principi enunciati nella Convenzione sono ancora disattesi in molti Paesi nel mondo. Ancora oggi sono troppi gli istituti che accolgono bambini abbandonati, abusati, malati, che crescono senza il calore della famiglia e il sostegno di una società che li guidi e li accolga.
145milioni di bambini abbandonati nel Mondo; 30 mila in Italia, più di 4milioni nella Repubblica Democratica del Congo, 500 mila negli Stati Uniti d'America. Di chi sono figli questi 145milioni di bambini? Chi è responsabile del loro destino? Pur non essendo colpevoli non possiamo in qualità di spettatori non sentire un senso di responsabilità.
Ecco perché Ai.Bi. (un movimento di famiglie nato nel 1986 che oggi opera in Italia e in 27 Paesi del mondo per l'accoglienza dei bambini abbandonati) e VIS hanno deciso di celebrare insieme al Comune di Gaeta il ventennale della Convenzione con un progetto rivoluzionario: "Bambini in comune", che mira a sensibilizzare i comuni sul tema dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza
Tale progetto, ha già riscosso l'adesione di alcuni Comuni, tra cui Baronissi (Salerno) e Montalbano (Messina) oltre alla Provincia di Rovigo e di Bari.
Il Comune di Gaeta ha deciso di sostenere i bambini accolti al Don Bosco di Ngangi, nella Repubblica Democratica del Congo. L'iniziativa rappresenta un efficace strumento con cui il Comune di Gaeta potrà essere portavoce dei diritti dei bambini, essere promotore di un'attività di sensibilizzazione che per modalità e contenuto avrà una risonanza nazionale, costituire un concreto esempio di promozione e protezione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
Il senso di responsabilità da maturare nei confronti dell'abbandono, della violenza e del disagio del fanciullo - IV emergenza umanitaria - deve essere, infatti, assunto proprio da chi amministra e guida la comunità locale.
Ecco l'opportunità dei Comuni: testimoniare che si può e si deve aiutare chi è lontano, mostrare alla popolazione che basta poco per cambiare il destino di tanti bambini nel mondo, abitanti delle strade, dove crescono senza conoscere il calore di una famiglia ed il valore della dignità umana.