Prendere parte attiva agli sforzi della diplomazia internazionale per mettere fine alle violenze in atto nel Nord Kivu. Questo l'impegno assunto dal Governo italiano, con l'approvazione di un ordine del giorno, lo scorso 24 febbraio.
Solo dal mese di ottobre 2008, nella regione orientale della Repubblica Democratica del Congo, l'inasprimento degli scontri tra forze governative e ribelli e, in seguito, tra forze congolesi e rwandesi contro gli ex genocidiari rwandesi delle FLDR, ha causato decine di migliaia di morti e di sfollati.
Nonostante ciò, quella del Nord Kivu è rimasta una tragedia quasi del tutto ignorata a livello mondiale. La comunità internazionale è rimasta ad osservare impotente, mentre le forze della Monuc, il contingente militare dell'ONU presente in Congo da nove anni, si sono rivelate incapaci di contrastare il dilagare delle violenze compiute in modo sistematico sui civili.
L'impegno assunto dal Governo italiano potrebbe rappresentare, perciò, un importante passo verso un maggiore attivismo di fronte alla tragedia del Nord Kivu. Il Governo ha manifestato l'intenzione di impegnarsi anche in vista di un eventuale intervento promosso dai Paesi dell'Unione Europea, autorizzando a tal fine una spesa adeguata nell'ambito degli stanziamenti per gli interventi di cooperazione allo sviluppo.