Tra le gravi conseguenze dell'attuale crisi finanziaria, vi potrà essere un drammatico impatto sulle persone in termini di realizzazione e godimento dei diritti umani. Lo ha sottolineato l'Arcivescovo Silvano M. Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra.
Nel corso del suo intervento alla Decima Sessione Speciale del Consiglio dei Diritti Umani, lo scorso 20 febbraio, Tomasi ha posto l'accento su come la recessione globale ponga ulteriormente a rischio il godimento, da parte di numerosissime persone, del diritto all'alimentazione, all'acqua, alla salute, ad un lavoro dignitoso.
In particolare, il Delegato della Santa Sede ha voluto soffermarsi sulla situazione dei minori. "In molti paesi poveri, infatti, i programmi educativi, sanitari e alimentari sono realizzati con l'aiuto di flussi di aiuti di donatori ufficiali. Se la crisi economica riducesse questi aiuti, il positivo completamento di tali programmi potrebbe essere in pericolo". "Un investimento minore sull'educazione oggi", ha proseguito l'Arcivescovo, "si traduce in una minore crescita in futuro. Nel contempo, l'alimentazione inadeguata nei bambini significativamente peggiora l'aspettativa di vita e aumenta il tasso di mortalità dei bambini e degli adulti. Le conseguenze economiche negative di tale fenomeno vanno al di là della dimensione personale e colpiscono intere società".
Tomasi ha dunque esortato l' ONU ad adottare un approccio coerente per preservare i traguardi raggiunti negli ultimi cinquanta anni nella lotta alla povertà, recuperando"un rinnovato senso di solidarietà, specialmente per i segmenti della popolazione e per i paesi più colpiti dalla crisi".