"Un giorno i nostri nipoti andranno nei musei per vedere cosa fosse la povertà".
Questo l'ottimistico slancio di Muhammad Yunus, il banchiere ed economista originario del Bangladesh, fondatore della Grameen Bank, di cui è direttore dal 1983, ideatore e realizzatore del microcredito, ovvero di un sistema di piccoli prestiti destinati a persone troppo povere per ottenere credito dai circuiti bancari tradizionali che vogliano intraprendere una pur piccolissima attività imprenditoriale. Per questo ha vinto il premio Nobel per la Pace 2006.
Vogliamo saperne di più? Sentiamo il Dott. Ivan Sannino, tutor del corso di VISonline "Microfinanza" (iscrizioni possibili fino al 31 dicembre) che ci racconta le caratteristiche principali del suo corso.
Sannino. Nonostante si senta spesso parlare solo di microcredito, la vera rivoluzione è nella microfinanza, che include il microcredito, ma non si limita ad esso. La microfinanza indica la gamma di servizi finanziari per gli esclusi del sistema finanziario formale. Il micro-risparmio, tanto trascurato in passato, ha ampiamente dimostrato il suo valore in quanto strumento finanziario per limitare la vulnerabilità dei poveri nelle aree rurali.
Spesso sono le donne le principali destinatarie dei programmi di microcredito nei paesi in via di sviluppo: per loro l'accesso al credito non è soltanto un mezzo per uscire dalla povertà, ma un'opportunità per riappropriarsi di diritti negati e per vedere riconosciuto un ruolo paritario all'interno della famiglia e della società, spesso decidendo anche come impiegare il denaro guadagnato, in molti casi per l'educazione e l'istruzione dei figli. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), l'80% della popolazione mondiale ottiene solo il 5,4% del credito erogato dal sistema bancario internazionale. Gli esclusi dall'accesso ai servizi bancari vivono anche nei paesi ricchi.
Quali sono le principali finalità che si pone il corso?
Sannino. La microfinanza è un tema di grande attualità. Ciò soprattutto dopo che il 2005 è stato nominato anno internazionale del microcredito ed anche in Italia numerose sono state le iniziative per la divulgazione di queste pratiche. Ma è altrettanto vero che è poco conosciuta o conosciuta in modo superficiale e per luoghi comuni. Il corso si propone appunto di diffonderne in modo approfondito la conoscenza e di arrivare anche ad un certo livello di tecnicità.
Nell'esperienza delle edizioni passate del corso, quali sono le tematiche che più appassionano gli studenti?
Sannino. Le scorse edizioni del corso hanno coinvolto gli studenti in particolare su due aspetti: da un lato, la comprensione della microfinanza come strumento per la riduzione della povertà e, dall'altro, le modalità con cui si può valutare l'impatto delle azioni di microfinanza in termini appunto di riduzione della povertà. In sostanza, come verificare se le enunciazioni hanno dei riscontri effettivi ...
Esistono stereotipi sulla microfinanza che si ritrovano nelle discussioni tra gli studenti dei corsi?
Sannino. Sì, per esempio che i tassi elevati sono in contrasto con la finalità sociale della microfinanza. Questo non è vero. Intanto bisogna fare chiarezza su ciò che significa un tasso alto e a quale tipo di tasso ci riferiamo. Per riassumere, i tassi sono superiori a quelli praticati dalle banche commerciali, ma non sono con essi comparabili perché semplicemente il credito delle banche non è accessibile ai poveri. La comparazione va fatta invece con i moneylenders (usurai informali) che prestano a tassi compresi fra il 100 e il 500% su base annua. I tassi devono essere sostenibili per permettere a chi eroga i prestiti di coprire gli elevati costi operativi associati al microcredito. I tassi si abbassano grazie ad economie di scala e alla maggior efficienza operativa di istituzioni di microfinanza che crescono e si professionalizzano. Nonostante i tassi elevati infine, i clienti del microcredito sono aumentati vertiginosamente di anno in anno.
Un'altra convinzione parzialmente errata che viene ripetutamente affermata è che la microfinanza non presenta insolvenze, cioè che tutti i clienti che ottengono dei microcrediti dalle istituzioni di microfinanza nei paesi in via di sviluppo ripagano i propri debiti, evidenziando in questo una drastica differenza rispetto a quanto accade invece alle banche dei paesi industrializzati in cui le percentuali di sofferenza sono anche del 5 - 7 %, a livello di sistema bancario. Naturalmente ciò non è vero in senso stretto: anche i clienti della microfinanza in parte sono insolventi. Peraltro è vero che occorre pesare le differenze: avere anche percentuali di insolvenza uguali prestando a clienti molto poveri e spesso al di sotto della linea di povertà è un'altra cosa e testimonia che il permettere l'accesso al credito, attraverso i servizi di microfinanza, spessissimo è un elemento fondamentale per lo sviluppo ed il miglioramento delle condizioni economiche e di vita delle persone beneficiarie.
I tassi di insolvenza sono sempre notevolmente più bassi del settore bancario, per cui non è uno stereotipo. Solo alcuni programmi di micro finanza sociale (fallimentari) presentano insolvenze elevate. La qualità del portafoglio crediti è uno dei più grandi risultati raggiunti da migliaia di istituzioni di microfinanza ai quattro angoli della terra.
Le modalità di gestione della microfinanza sono uniformi o esistono modelli differenti?
Sannino. Attualmente esistono due modelli distinti abbastanza ben definiti: da un lato esiste un modello che potremmo definire "sociale" che punta ai clienti più poveri. In questo ambito è meno importante che il servizio sia in sé sostenibile economicamente quanto piuttosto che permetta di raggiungere le fasce di popolazione più povere. Dall'altro lato vi è invece un modello più commerciale che punta, al contempo, a raggiungere un ampio numero di clienti poveri (anche se non necessariamente "i più poveri tra i poveri") e alla sostenibilità economica e finanziaria dell'istituzione di microfinanza con l'obiettivo di proporre un'azione durevole nel tempo. È il dibattito cosiddetto tra "institutionalist" e "welfarist" che viene approfondito in maniera dettagliata nel corso proprio perché è uno dei temi più dibattuti anche all'interno della comunità della microfinanza.
A chi è indirizzato il corso? Occorre una preparazione previa per accedervi?
Sannino. Si rivolge a tutti coloro che sono interessati in generale alle tematiche dello sviluppo ed in particolare all'ambito finanziario. E' un corso introduttivo ma contemporaneamente con dei risvolti di approfondimento tecnico. Tutti lo possono frequentare anche se, ovviamente considerata la tematica, una formazione economica di base può essere utile.
Ivan Sannino è il Presidente del Rating Committee di MicroFinanzaRating srl.
Alla fine del mese scorso il VIS ha organizzato un convegno dal titolo "Dallo sviluppo sostenibile a nuove forme di intervento sulla realtà sociale: la microfinanza" cui hanno partecipato oltre al dott.Sannino e al dott. Pizzo, rispettivamente tutor e coordinatore del corso, molte personalità italiane e straniere a testimonianza di quanto la microfinanza sia sempre più identificata come uno strumento di sviluppo importante tanto nei PVS quanto nei paesi cosiddetti ad economia avanzata. Nuovi spunti di discussione interessanti sono scaturiti dal convegno che integreranno - sotto forma di pillole audio - il contenuto delle lezioni.
Per informazioni ed iscrizioni, corsionline@volint.it; tel. 06/51629312 oppure consulta il sito http://www.volint.it/scuola/index.htm
Vi aspettiamo!