Sono circa 650mila le persone colpite dalle alluvioni provocate dalla serie di uragani che si sono abbattuti su Haiti nel corso delle ultime settimane e 300mila sono bambini. Gli uragani Fay, Gustav e Hanna hanno attraversato la regione in stretta successione ed hanno costretto decine di migliaia di persone a rifugiarsi sui tetti e distrutto ponti e strade principali, rendendo difficili i soccorsi alla popolazione.
L'Unicef ha inviato via mare e tramite gli elicotteri della forza di pace Onu aiuti e prodotti igienico-sanitari per prevenire la diffusione di malattie veicolate da acqua contaminata. Il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia ha stanziato più di un milione di dollari per fornire aiuto immediato alle persone colpite e lancerà a breve un appello di raccolta fondi insieme alle altre agenzie dell'Onu. L'Unicef Italia ha rinnovato l'appello a sostenere i bambini del paese più povero dell'America latina.
Anche Medici senza Frontiere assiste la popolazione colpita dall'uragano e dalle inondazioni, fornendo assistenza medica e chirurgica, e sottolinea che una delle principali preoccupazioni è la mancanza di accesso all'acqua potabile. Secondo le autorità, da 25mila a 30mila case sono state distrutte e oltre 500 persone sono morte in tutto il paese: le persone hanno scarso accesso a cibo e acqua potabile e moltissimi raccolti sono andati distrutti.
Iniziano ad arrivare inoltre anche gli aiuti di Save the children. L'ONG sta assistendo i bambini e le famiglie e gli operatori stanno cercando di raggiungere i bambini che vivono nei rifugi di Gonaives and Jacmal, creando spazi sicuri dove possano vivere e svolgere le loro normali attività, in attesa che l'acqua si ritiri e le famiglie possano riprendere la loro quotidianità.
"I bambini stanno vivendo in un ambiente estremamente insicuro e sono a grande rischio, ma i loro bisogni sono sottovalutati nel caos provocato dall'emergenza", spiega Ned Olney, capo delle operazioni di Save the Children in loco, "l'organizzazione sta lavorando affinché i bambini siano protetti, e possano svolgere delle attività in spazi sicuri, mentre i loro genitori cercano di ricostruire le proprie vite".
Gli interventi dell'organizzazione sono volti anche ad assicurare ai bambini la possibilità di andare a scuola. Circa 150 scuole in cui Save the Children lavora direttamente nell'area colpita dal ciclone sono state colpite e 16 di esse hanno riportato gravi danni strutturali. Inoltre, molte famiglie hanno perso i loro mezzi di sussistenza e non riescono a pagare le rette scolastiche.