Una ventina di governi ha rifutato di appoggiare la decisione dell'amministrazione Bush di esonerare l'India dalle norme globali disciplinanti il commercio di materiale nucleare. Per 30 anni, da quando l'India ha usato il suo programma nucleare civile per produrre la sua prima bomba, è stato in atto il divieto internazionale di vendere tecnologie nucleari all'India. Ma tre anni fa, il presidente Bush ha deciso, e senza porre troppe condizioni, di rompere quel divieto e vendere all'India reattori e combustibile. Per diventare operativa la decisione necessita però dell'approvazione del Nuclear Suppliers Group, l'organizzazione di 45 stati che definisce le regole per il commercio di materiale nucleare.
All'incontro del 22 agosto una ventina di governi ha rinviato l'approvazione sollevando serie obiezioni e ponendo chiare condizioni. Il rifiuto dell'approvazione dell'accordo è fortemente sostenuto anche dalle campagne internazionali per il controllo degli armamenti tra cui 'Arms Control' che in una lettera firmata da oltre 150 esperti e Ong di 24 Paesi inviata ai ministri degli Esteri degli stati membri del Nuclear Suppliers Group hanno chiesto che venga rigettata la proposta del governo Usa. "A differenza di altre 178 nazioni, l'India non ha aderito al Trattato per la messa al bando delle sperimentazioni (CTBT) ed è uno dei soli tre Stati che non abbia mai firmato il Trattato di Non Proliferazione nucleare (TNP) e continua a produrre materiale fissile e ad incrementare il suo arsenale nucleare" - evidenzia la lettera. "Nonostante tutto ciò, questo accordo proposto dagli Stati Uniti offrirebbe all'India diritti e privilegi negli scambi di tecnologia nucleare civile che, ad oggi, sono concessi esclusivamente a quegli stati che rispettano tutti gli obblighi derivanti dal TNP" - affermano le Ong.
La Rete Italiana Disarmo ha preso posizione sull'accordo di cooperazione per il nucleare civile tra Stati Uniti e India e in un documento chiede al Governo italiano di "affermare in ogni consesso internazionale che una decisione sull'Accordo Usa-India spetta all'assemblea del Trattato di Non Proliferazione e non al Nuclear Suppliers Group" e di "svolgere un ruolo internazionale propositivo e di leadership".