Il VIS si unisce alle associazioni Human Rights Watch, Amnesty International e WWF che alla vigilia dei Giochi Olimpici che si inaugurano oggi a Pechino denunciano per l'ennesima volta il forte incremento di abusi dei diritti umani connessi direttamente alla preparazione dell'evento. La Cina è venuta meno alle promesse di migliorare la situazione dei diritti umani, tradendo in questo modo i valori fondamentali delle Olimpiadi.
Il governo cinese e il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) hanno avuto sette anni per rispondere alle promesse di miglioramento dei diritti umani, ma le Olimpiadi hanno segnato invece un arretramento dei diritti più basilari enunciati nella costituzione cinese e nella legislazione internazione
Tra le violazioni le Associazioni segnalano "la messa a tacere attraverso intimidazioni, imprigionamento e arresti domiciliari dei cittadini cinesi che hanno espresso rilievi sugli abusi dei diritti collegati alle Olimpiadi", gli "sfratti e le demolizioni per far spazio a infrastrutture olimpiche", le centinaia di casi di "minacce e restrizioni ai media stranieri in violazione delle promesse fatte al tempo dell'assegnazione delle Olimpiadi", "l'intensificarsi della repressione nei confronti di cittadini 'indesiderati', lavoratori stranieri, mendicanti, sex workers e persone che hanno promosso petizioni" ed in fine "il blocco dei siti internet che si occupano di diritti umani o di temi politici"