Il Doha Round di Ginevra si è concluso con pessime previsioni per il futuro degli scambi internazionali tra i Paesi ad economia emergente ed il vecchio Occidente liberista.
In questo contesto Stati Uniti da una parte, Cina e India dall'altra, portando avanti politiche di esclusivo interesse nazionale, hanno contribuito a destabilizzare la complessa struttura degli accordi internazionali in materia di commercio estero.
Dall'altra parte del globo invece i paesi del Mercosur, il grande mercato comune del Sudamerica, iniziano a prendere coscienza dell'importanza che riveste il mercato di importazione europeo, in particolare per quanto riguarda l'agro-alimentare.
Secondo il presidente Lula Stati Uniti e Unione Europea devono comprendere che finalmente i paesi emergenti sono tornati insieme e che insieme possono controllare il mercato occidentale dei prodotti agricoli.
A conclusione del Doha Round di Ginevra, UE e Stati Uniti avevano ridotto i sussidi ai propri agricoltori. L'India però si è opposta non accettando l'importazione dei prodotti agricoli americani a prezzi elevatissimi, sussidiando i propri agricoltori.
Anche la Cina ha cambiato improvvisamente posizione appoggiando l'India, probabilmente per non passare per traditore davanti alla potenza vicina di casa.
Il Brasile che per la prima volta ha partecipato tra le grandi potenze, a grandi linee accettava le proposte di Stati Uniti e Unione Europea sulle importazioni di prodotti industriali, dato che erano stati abbassati i sussidi dei paesi ad economia più avanzata.