L'8 luglio 2008, con 416 firme, è stata adottata dal Parlamento Europeo la dichiarazione scritta per proclamare il 2011 Anno Europeo del Volontariato.
Un tema molto vicino ai cittadini che ha favorito la nascita del primo caso in cui una risoluzione di questo genere viene promossa per iniziativa della società civile: le firme richieste per l'adozione della dichiarazione hanno superato prima della scadenza dei termini il numero necessario previsto di 393 parlamentari.
Un riconoscimento importante operato da parte dei Parlamentari europei all'apporto dato dal mondo del volontariato. Non si parla, infatti, solo in termini di crescita del PIL interno dei Paesi in cui il volontariato opera ma, più in generale, della capacità di favorire un dialogo interculturale più strutturato e la costruzione di una modalità pacifica di confronto e di scambio. Il volontariato rappresenta un elemento di coesione tra i Paesi dell'Europa vecchia e nuova, e contribuisce in maniera significativa alla costruzione dell'Europa moderna e solidale.
Ora bisognerà continuare a lavorare, però, sull'aspetto "economico" della risoluzione.
La prassi, infatti, prevede che il Presidente del Parlamento Europeo, Hans
Pottering trasmetta la dichiarazione scritta alla Commissione Europea come
"raccomandazione non vincolante" dopo di che non esiste procedura standard per
la proclamazione di un Anno Europeo. La cosa più importante da stabilire è
chi vorrà sostenere la proclamazione dell'Anno Europeo così da
assegnargli un budget: non è detto, infatti, che la Commissione Europea investirà risorse proprie.
Considerando, però, che occorrerà almeno un anno per la preparazione del programma dell'"Anno Europeo", una decisione ufficiale dovrà essere presa entro il 2009.