Crisi politica in Zimbabwe: si aprono i negoziati

L'incontro tra i principali partiti di governo e d'opposizione dello Zimbabwe, che dovrebbe avere luogo a Pretoria, in Sudafrica è stato confermato dai principali media sudafricani, i quali hanno fatto sapere che ai colloqui politici organizzati dal presidente sudafricano Thabo Mbeki (incaricato dalla comunità africana di convincere le parti a formare un governo d'unità nazionale) parteciperà anche Tendai Biti, il segretario generale del Movimento per il cambiamento democratico (Mdc), agli arresti nei giorni scorsi perché coinvolto in un processo per tradimento.

Secondo l'informato quotidiano economico sudafricano ‘Business Day' ai colloqui (che dovrebbero durare fino al 15 luglio) parteciperanno Biti e il deputato Elton Mangoma per l'Mdc guidato da Morgan Tsvangirai, il ministro della Giustizia Patrick Chinamasa e quello del Lavoro Nicholas Goche per il partito di governo Zanu-Pf e Welshmann Ncube e Priscilla Misihairabwi Mushonga per l'Mdc di Alfred Mutambara.

Il quotidiano governativo dello Zimbabwe, ‘The Herald', ha evidenziato le "dichiarazioni surreali" di Tsvangirai che nei giorni scorsi aveva negato che il suo partito fosse pronto per partecipare ai negoziati, aggiungendo che l'invito a rilasciare quella dichiarazione era arrivata al capo dell'opposizione da qualche consigliere occidentale così da permettere al G8 e al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di trattare il tema di nuove sanzioni contro Harare.

Intanto, nel presentare oggi un rapporto dal titolo "Per salvare lo Zimbabwe: un'agenda per una pace democratica" il prestigioso centro studi sudafricano Human sciences research council (Hsrc) ha ribadito come la condivisione del potere tra i principali partiti del paese sia "l'unica strada percorribile" per salvare il paese dalla crisi economica, sociale e politica in cui è precipitato e che, se non risolta "adesso", rischia di degenerare in una guerra civile.