Preoccupanti i dati dell'ultimo rapporto dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur/Unhcr). Si stimano 67 milioni le persone costrette a lasciare la propria abitazione e le proprie terre: 16 milioni i "rifugiati", coloro che sono costretti a lasciare il proprio paese per fuggire da conflitti politici, religiosi e sociali, mentre gli altri 51 milioni sono "sfollati", ovvero fuggono dalle proprie terre pur rimanendo all' interno dei conflitti del paese di provenienza.
Dal 2001 al 2005 il numero dei rifugiati era diminuito, mentre oggi per il secondo anno consecutivo si assiste ad un aumento (dai 9,9 milioni di persone censite nel 2006 agli 11,4 milioni dell'anno scorso). Anche il numero dei profughi è crescente, dai 24 milioni nel 2006 agli oltre 26 milioni dell'anno scorso; milioni di sfollati provocati da catastrofi naturali e da guerre civili (si stimano 3 milioni i colombiani, 2,4 milioni gli iracheni, 1,3 milioni dalla Repubblica Democratica del Congo , 1,2 milioni gli ugandesi e un milione i somali).
"Dobbiamo far fronte a una serie complessa di sfide globali che potrebbero portare a un numero ulteriore di movimenti forzati di popolazione in futuro": ha detto il portoghese Guterres, evidenziando come queste sfide comprendono molte nuove emergenze dovute a conflitti in aree calde del paese ma anche ad una mancanza di standard democratici in molti paesi, al drammatico rialzo dei prezzi e al deteriorarsi dell'ambiente a causa dei cambiamenti climatici".
Per sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale sulla drammatica realtà che vivono i rifugiati nel mondo, dal 2000 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 20 giugno come la Giornata Mondiale del Rifugiato. Tema scelto dall'Unchr per la giornata mondiale del rifugiato 2008, anche in concomitanza del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, è la protezione.
Protezione da coloro che violano i diritti fondamentali, perseguitano, minacciano, causano violenze materiali e spirituali per ragioni ideologiche. Ma protezione intesa anche come garanzia di effettiva fruizione dei diritti che gli stati riconoscono sulla carta, ma che spesso corrono il rischio di rimanere inattuati privando i rifugiati di effettive possibilità d'accoglienza ed integrazione.
Per saperne di più visita il sito unchr.org