Roma, 17 maggio. Seminario "Diritti umani e dialogo interculturale nelle relazioni internazionali"

Sabato 17 maggio si svolgerà a Roma, presso l'Istituto Sacro Cuore (Via Marsala 42 - Stazione Termini), il seminario dal titolo "Diritti umani e prospettiva interculturale nelle relazioni internazionali", promosso dal VIS attraverso il suo Centro di Formazione per lo Sviluppo Umano ed in stretta collaborazione con CNOS FAP, CNOS Scuola e Federazione SCS/CNOS.
La sinergia è scaturita in modo naturale non solo perché gli organismi appartengono tutti alla famiglia salesiana, ma anche perché l'educazione ai e per i diritti umani ha bisogno di una riflessione e di una seria presa di posizione da parte di chi ogni giorno ha il difficile compito di educare. Esempio e testimonianza sono le parole chiave della pedagogia salesiana ma sono anche le parole chiave della prassi educativa basata sui diritti umani.

Quali i contenuti per un'educazione ai e per i diritti umani, per una cittadinanza mondiale attiva e responsabile? Come passare dalla teoria alla prassi?
La teoria della mattina lascia il posto alla pratica dei laboratori il pomeriggio; quindi esperienze ed astrazioni di esperienze da parte dei relatori, ed esperienze ricreate in laboratori guidati da esperti per dare una risposta seria ad una domanda educativa sempre più pressante e complessa. Rivolgendoci in particolare a insegnanti, educatori formali ed informali, persone che a diverso titolo hanno a che fare con la "materia umana", siamo convinti che la capacità di gestire laboratori interculturali sull'identità complessa e sull'educazione ai e per i diritti umani, sia una competenza che gli educatori tutti dovrebbero sperimentare in prima persona. Sapere e saper fare per concorrere a favorire nei giovani, ciascuno nel proprio contesto educativo, attraverso la ricerca del proprio "esserci", il dialogo interculturale o se preferite inter-identitario.
Cinque i laboratori strutturati che costituiranno le attività pomeridiane:
1) "Il diritto a un'identità complessa", che accompagnerà i partecipanti all'individuazione di strumenti di ascolto, lettura e comprensione delle realtà culturali "altre". Le capacità di ascolto attivo e di decentramento cognitivo saranno individuati quali strumenti che permettono di affinare la propria capacità di ascolto e di osservazione attenta delle realtà in cui si è immersi quotidianamente. L'obiettivo è rendere i partecipanti consapevoli di quanto la relazione interculturale sia intessuta di impliciti culturali che spesso rendono difficoltosa se non impossibile la comunicazione tra persone appartenenti a culture diverse.
2) "I diritti delle minoranze", il cui obiettivo è quello di guidare, tramite un'attività pratica, alla scoperta e all'analisi delle motivazioni sociali, culturali ed economiche che stanno dietro a situazioni di discriminazione, esclusione, razzismo e marginalizzazione, al fine di sensibilizzare sulle possibilità di agire individuali e di gruppo per contribuire ad un cambiamento sociale sulla base dei valori di solidarietà, rispetto, accettazione del diverso e libero confronto di idee.
3) "L'applicazione dei diritti umani in una realtà territoriale". Consisterà in una visita diretta al centro diurno per ragazzi sottoposti a provvedimenti penali o provenienti dall'area della dispersione scolastica, collegato con la casa famiglia Borgo Don Bosco, per vedere direttamente come si lavora sull'educazione alla legalità e sulla promozione dei diritti dei minori accolti. In particolare quest'anno gli operatori hanno lavorato su questo tema e prodotto un elenco di diritti negati o promossi sui quali è stata costruita la programmazione delle attività.
4) "Educazione ai diritti umani e prospettiva interculturale". Il laboratorio focalizza l'attenzione su un percorso partecipato e condiviso in tema di educazione ai diritti umani. Questo percorso aiuterà i partecipanti ad adottare l'educazione informale come strumento di confronto a tutti i livelli e in tutti i contesti sociali.
5) "La partecipazione come diritto", che focalizza l'attenzione sul ruolo e le potenzialità della partecipazione nella promozione dei diritti umani. Attraverso la proposta di un gioco di ruolo i partecipanti saranno guidati in un percorso di confronto e scoperta di ciò che vuol dire oggi educare ai e per i diritti umani.
Il mettersi in gioco, scopo principe dei laboratori, è la prima scommessa che affrontiamo come educatori ed in generale come persone impegnate a favore dei diritti umani (e dei corrispondenti doveri) di tutti e di ciascuno.

Vi aspettiamo!

Per info e adesioni: corsionline@volint.it; tel. 06/51629312