Fernando Lugo è il nuovo presidente del Paraguay. La vittoria dell'ex vescovo cattolico di sinistra pone fine al dominio incontrastato del Partido Colorado, la creatura di Alfredo Strossner, che ha retto le sorti del paese per sessanta anni (1954-1989).
Il Paraguay che insieme alla Bolivia è il più povero dei paesi del Sud America con questa presidenza si aggiunge ai paesi latinoamericani che hanno deciso di accogliere proposte progressiste. Erede della teologia della liberazione, Lugo ha scosso la scena politica locale un anno fa guidando una grande manifestazione contro il governo del Partido Colorado ed il Natale scorso ha sfidato il Vaticano abbandonando la vita religiosa per poter competere alle presidenziali.
L'ex vescovo non è stato solamente un religioso ma un uomo fortemente compromesso con i piu bisognosi, spesso in prima linea nell'osteggiare lussi ed esagerazioni, nonché la corruzione dei potenti. Con l'elezione del "vescovo dei poveri" non solo vince l'opposizione dopo sessant'anni, ma finalmente si realizza una reale transizione da un sistema politico ingessato dai suoi legami con un regime dittatoriale di estrema destra e si intraprende un cammino di pieno riconoscimento dei diritti e della pratiche democratiche.
I Paraguaiani hanno scelto un futuro diverso, alternativo, quello promosso da Lugo e dalla sua Alianza Patriotica por el cambio, una coalizione di sinistra che riunisce organizzazioni sindacali, popolazioni indigene e contadini. In molti chiedevano un cambio di leadership che riuscisse a contrastare la cronica povertà e la disoccupazione, le disuguaglianze e la dilagante corruzione, la massiccia emigrazione forzata, ed in molti hanno invaso pacificamente e festosamente le strade della capitale Asuncion per portare in trionfo il vescovo-presidente. Dal canto suo Lugo ha invitato "tutti i Paraguaiani, anche coloro che non condividono i nostri ideali, ad aiutare questo Paese che è stato grande a ritornare ad esserlo". Ha poi ringraziato tutti gli elettori dicendo loro "Voi avete deciso di liberare il Paese".