Obiettivo del vertice rafforzare la cooperazione economica e politica tra il subcontinente asiatico e gli stati africani. Presenti alla conferenza dieci capi di stato e di governo provenienti da 14 nazioni africane, il presidente della Commissione dell'Unione Africana "Alpha Oumar konare" , i rappresentanti del Nuovo Parternariato per lo sviluppo dell'Africa (Nepad) ed altri rappresentanti delle organizzazioni economiche regionali.
L'India nei prossimi cinque-sei anni investirà in Africa oltre 500milioni di dollari ( oltre 318 milioni di euro) per progetti di sviluppo. Negli ultimi cinque anni il commercio tra India e Africa è più che raddoppiato: nel 2007 le esportazioni indiane nei paesi africani sono ammontate a 5 miliardi di euro e le importazioni dall'Africa a 7 miliardi. Oro, carbone, fertilizzanti, sostanze chimiche, metalli, pietre dure semipreziose e marmi, sono tra i prodotti africani cui appaiono maggiormente interessate le aziende indiane. Di contro l'India pensa di poter offrire tessuti di cotone, prodotti farmaceutici, macchinari e strumenti agricoli. Ma è il settore delle telecomunicazioni quello in cui l'India ritiene di poter fare meglio, anche superando il rivale cinese. Il vice ministro Sharma,però, smentisce, qualsiasi forma di rivalità e afferma: "l'impegno dell'India verso l'Africa sarà di lunga durata e non può essere paragonato a nessun altro paese. Non siamo in cerca di profitti, né di competizioni ma intendiamo puntare sulla nostra esperienza nella tecnologia-informatica e sulla produzione a basso costo".
Al vertice - tra tutte le iniziative - spicca il Pan-african E-network project, una collaborazione tra Unione Africane e India che mira a connettere via satellite e fibre ottiche i 53 paesi africani, progetto per il quale il governo indiano ha promesso di investire 600 milioni di euro. Meno di tre settimane fa si è svolto a New Delhi un incontro, tra rappresentanti africani e industriali indiani, in cui sono stati messi sul tappeto progetti di cooperazione commerciale e di sviluppo per 6 miliardi di euro.
Il governo indiano intende raddoppiare le sue linee di credito ai paesi africani, dare via libera all'importazione di beni esistenti da dazi dai paesi poveri e garantire in maniera unilaterale corsie preferenziali sul mercato alle esportazioni di tutti i 50 paesi meno sviluppati, di cui 34 si trovano in Africa. "E' giunto il momento di creare una nuova architettura del nostro impegno nel XXI secolo" ha affermato il premier indiano Manmohan Singh.
Il vertice si concluderà oggi con la diffusione di due documenti: "la Dichiarazione di Delhi" (documento politico sugli interessi comuni tra India e Africa sul piano commerciale e internazionale) e un accordo quadro sulla cooperazione India-Africa per lo sviluppo umano.
Quanto, però, il rischio che il rafforzamento della cooperazione tra India e Africa faccia peso più sulla valorizzazione delle risorse minerarie africane di petrolio e diamanti e meno su un reale sviluppo umano e culturale sia dei paesi africani che del popolo indiano?