Durante il convegno "Il futuro della cooperazione allo sviluppo dell'Unione Europea. Quale ruolo dell'Italia?", Stefano Manservisi, direttore generale Dg Sviluppo della Commissione Europea, ha affermato che "rispetto al 2006 il trend mondiale degli aiuti allo sviluppo è in diminuzione, anche quello dell'Unione europea, che è il più grande donatore. Questa rottura con un periodo di continuità positiva è preoccupante rispetto alla credibilità dell'Ue".
Nonostante i notevoli passi avanti fatti negli ultimi anni, la questione centrale e problematica per la cooperazione internazionale resta quella dei finanziamenti, che continuano ad essere bassi e spesso poco trasparenti. Infatti, secondo quanto riportato dalla Concord - confederazione belga che rappresenta più di 1600 Ong europee - quasi un terzo degli Aiuti europei allo sviluppo non è reale: molti governi vi fanno infatti rientrare le spese per l'assistenza agli studenti stranieri e ai rifugiati o gli aiuti per la cancellazione del debito.
Ai primi posti della classifica degli aiuti gonfiati l'Austria con una media del 59%, la Francia con il 50%, l'Italia con il 44% e la Germania con il 35%. La media europea si attesta intorno al 30%, una cifra allarmante che dimostra come, escludendo le voci di bilancio non classificabili realmente tra gli aiuti, siano molti i paesi a non raggiungere l'obiettivo individuale minimo del 2006, cioè quello di destinare lo 0,39% del Pil all'aiuto allo sviluppo.