La crisi tra Colombia e Venezuela sembra aggravarsi dopo l'uccisione del n.2 delle Farc Raul Reyes avvenuta sabato scorso, 1 marzo 2008, ad opera dell'esercito Colombiano.
Il leader venezuelano Chaves ha già ritirato tutto il personale diplomatico dell'ambasciata venezuelana a Bogotà e ha chiesto al ministro della difesa di disporre l'invio immediato di dieci battaglioni corazzati e di aerei da combattimento alla frontiera, considerando questo evento un duro colpo al processo di accordo umanitario.
L'evento di sabato ha messo in crisi i rapporti tra Ecuador e Colombia. L'operazione dell'esercito Colombiano che ha portato all'uccisione del n. 2 delle Farc e di altri 16 guerriglieri è stata svolta sconfinando nel vicino Ecuador.
Questa accadimento è stato considerato "un oltraggio" e le prime reazioni non sono mancate da parte dell'Ecuador che ha subito ritirato il suo ambasciatore, ordinato un'inchiesta sullo sconfinamento dell'esercito colombiano, e predisposto le truppe militari alla frontiera.
Il governo colombiano nega di aver violato la sovranità dell'Ecuador, puntualizzando che l'operazione di ieri è stata una risposta ad un attacco da oltre confine e commentando che
"I terroristi, incluso Raul Reyes rimasto ucciso nell'operazione del sabato scorso, erano soliti attaccare in Colombia e sconfinare nei paesi vicini per nascondersi"