La rete AGIRE procede con la pianificazione dell'intervento umanitario nelle zone più colpite dal ciclone Sidr (distretti di Barguna, Bagherat, Patuakhali e Sundarban). Il network di ONG (ActionAid, Amref, Save the Children, VIS, WWF) sta realizzando azioni che coinvolgeranno 160mila persone, a cominciare dalle fasce della popolazione più vulnerabili (donne, disabili, orfani e anziani).
Gli interventi di AGIRE, in risposta all'emergenza creatasi a seguito del ciclone, sono stati infatti orientati, nella fase iniziale, principalmente verso le attività di prima emergenza per dare una risposta in tempi rapidi ai bisogni primari delle popolazioni colpite.
Successivamente a questa fase, si sta ora avviando una seconda azione di post-emergenza, orientata a ristabilire normali condizioni di vita per le popolazioni colpite dalla calamità. In particolare con interventi di riabilitazione e ricostruzione.
Saranno concesse a breve 20 mila licenze di pesca, attrezzi agricoli e sementi stagionali. Saranno avviati corsi di aggiornamento professionale per allevatori di gamberi, estrattori di miele e impagliatori. Saranno ristrutturate, quando possibile, o ricostruite circa 500 case. Verranno piantate 5 mila mangrovie nell'area protetta del Sundarban, (dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità e andata in parte distrutta), con l'obiettivo si rilanciare l'economia locale legata al turismo.
Il ciclone Sidr ha colpito il Bangladesh lo scorso novembre, causando 3.500 vittime e 800 dispersi. Più del 90% dei raccolti stagionali è andato distrutto, più di un milione di capi di bestiame e grande parte degli allevamenti di gamberi è andato perduto.