Sette Paesi in via di sviluppo in Africa e Asia saranno i primi a prendere parte alla nascita di una campagna globale di salute pubblica, Internationale health partnership, finalizzata a sostenere più efficacemente le necessità degli Stati più bisognosi. I ministri della Salute del Burundi, Etiopia, Kenia, Mozambico, Zambia, Cambogia e Nepal parteciperanno al lancio dell’iniziativa mercoledì assieme a Gordon Brown, promotore dell’iniziativa. Il primo ministro britannico e il cancelliere tedesco Angela Merkel avevano annunciato la creazione dell’International health partnership in un incontro tenutosi a Londra il mese scorso.
Il governo del Regno Unito ha fatto ora sapere che Italia, Norvegia, Francia, Olanda - e alcune organizzazioni internazionali come la Banca mondiale, l’Oms, La Commissione europea e la Banca africana di sviluppo - hanno già garantito il loro sostegno a tali programmi. E anche la Fondazione Bill e Melinda Gatetes è coinvolta nell’iniziativa. “Oggi abbiamo la certezza di avere la conoscenza e la forza di salvare milioni di persone attraverso i nostri sforzi” ha dichiarato Brown.
La nuova partenership internazionale ha come obiettivi, fra gli altri, quelli di ridurre la mortalità materna e infantile nei paesi sottosviluppati e di affrontare malattie come l’Aids realizzando strutture nei Paesi in via di sviluppo e migliorando il coordinamento degli aiuti provenienti dai paesi donatori. Mezzo milione di donne muoiono ogni anno durante il parto, mentre dieci milioni di bambini non raggiungono il loro quinto anno di età e soltanto uno su quattro di quelli che hanno bisogno delle cure contro l’Hiv/Aids in Africa le ricevono. Anche per questo i “donors” si sono impegnati a provvedere a un fondo per supportare i piani di sviluppo.
Il department for International development britannico rileva che, mentre i programmi per combattere le malattie specifiche nei Pvs hanno condotto a buoni risultati, meno attenzione è stata prestata al rafforzamento dei “sistemi” di salute pubblica, addestrando medici e infermiere e costruendo le cliniche. Alcuni Stati, infatti, registrano la presenza di un operato ogni mille persone rispetto ad una media di uno ogni 100 dell’Europa.
Così Brown sta promuovendo la nuova partnership come parte degli sforzi necessari a raggiungere gli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite, finalizzati a ridurre la povertà di alcuni Paesi entro 2015.
Fonte: Il velino Cooperazione