Uno degli Obiettivi del Millennio è la riduzione del 50% delle persone che non hanno accesso all’acqua potabile e a servizi igienici. Il VIS da anni si impegna per la promozione e miglioramento dell’accesso all’acqua potabile ed educazione sanitaria nei Paesi del Sud del Mondo.
È in quest’ottica che si inserisce l’accordo firmato lo scorso 14 marzo con l’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale (AATO) della Laguna di Venezia per il finanziamento del progetto ‘Una goccia nel mare fa miracoli’, che promuove l’accesso all’acqua potabile e l’autogestione delle risorse idriche in alcuni villaggi nella regione di Gambella.
Questo progetto è finanziato nel contesto della convenzione di salvaguardia AATO Laguna di Venezia – Fondo di Solidarietà ‘Acqua Bene Comune’, primo esempio in Italia di fondi raccolti dalle utenze domestiche (un centesimo per ogni metro cubo di acqua consumato da ogni famiglia) in un fondo di solidarietà poi oggetto di bando di concorso.
Sicuramente un esempio da seguire anche in altri ambiti, non solo per sensibilizzare il consumatore italiano a non sprecare un bene così prezioso, ma anche un mezzo efficace per essere solidali con tante popolazioni nel Pianeta che hanno sete.
Costruiamo 10 pozzi in Etiopia:
L’Etiopia, con i suoi 75 milioni di abitanti, è uno dei paesi più poveri del mondo. L’aspettativa di vita è di soli 47 anni. Uno dei principali problemi dell’Etiopia è lo scarso accesso all’acqua che, unito alle frequenti siccità, di cui una in atto in gran parte del Paese, genera delle carestie che ciclicamente investono il paese causando la morte di centinaia di migliaia di persone.
In Etiopia il 76% della popolazione non ha accesso all’acqua potabile.
L’obiettivo del progetto è quindi contribuire a ridurre uno dei principali problemi dell’Etiopia: attraverso l’incremento dell’accesso all’acqua potabile, sarà possibile migliorare le condizioni igienico sanitarie della popolazione con particolare attenzione ai bambini.
La regione Gambella, nella parte ovest del paese al confine con il Sudan, ha una popolazione di circa 228.000 abitanti, tra cui molti profughi sudanesi che si sono insediati nell’area e che convivono con gli etiopi originari della regione. Le principali attività economiche sono l’agricoltura di sussistenza e allevamento condotto a livello famigliare.
L’accesso all’acqua è molto basso (nelle aree rurali, solo l’8% della popolazione ha l’acqua potabile) quindi è frequente l’utilizzo di acqua non sicura, che provoca malattie della pelle e infezioni intestinali, spesso mortali soprattutto per i bambini. Ricordiamo che il tasso di mortalità infantile nell’area è di 126 morti su 1.000 nati vivi, uno tra i più alti al mondo. Questo è dovuto anche al clima molto caldo, con temperature che superano costantemente i 40° per 9 mesi l’anno!
L’impegno del VIS, assieme alla comunità salesiana, alle autorità locali e con il contributo della AATO-Laguna di Venezia, è di realizzare 10 pozzi con pompa a mano in alcuni di questi villaggi, popolati prevalentemente da pastori e allevatori nomadi.
Proprio in questi giorni si sta concludendo lo studio geo-fisico del terreno per calcolare la profondità dei pozzi che saranno scavati prima della stagione delle piogge. Le località scelte si trovano nelle aree più remote della regione, così da poter raggiungere anche chi viene sistematicamente escluso dall’accesso all’acqua pulita. La popolazione locale verrà coinvolta direttamente nella gestione dei pozzi attraverso i Comitati di Villaggio che si faranno carico della distribuzione dell’acqua e cura dell’impianto.
Questo progetto è un piccolo passo per riuscire a garantire l’accesso all’acqua potabile nei paesi più poveri, e il VIS ringrazia AATO-Laguna di Venezia e quanti vogliano contribuire affinché questo obiettivo si realizzi.
Martina Venzo
Coordinatrice progetti VIS in Etiopia