26 maggio 2011 - Il giorno 20 maggio 2011, l'Assemblea Generale ha eletto l'Italia, assieme ad altri 14 Paesi, in qualità di membro del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite. L'Italia farà parte dei 47 membri del Consiglio per 3 anni, fino a giugno 2014. Si tratta del secondo mandato per il nostro Paese, dopo la prima esperienza nel periodo 2007-2010.
Gli altri Stati eletti sono, per l'Europa e altri Stati occidentali: l'Austria; per l'Europa orientale: la Repubblica Ceca e la Romania; per l'America latina e i Caraibi: il Costa Rica, il Perù, il Cile; per l'Africa: il Botswana, il Burkina Faso, il Congo, il Benin; per l'Asia: le Filippine, l'India, l'Indonesia, il Kuwait.
Nella lettera di candidatura presentata al Consiglio (A/65/733) l'Italia promette una serie di impegni volontari in materia di diritti umani, tra questi: migliorare l'efficacia dei meccanismi per i diritti umani delle Nazioni Unite, promuovere la libertà di religione e proteggere le minoranze religiose, sradicare, attraverso norme e programmi di educazione e dialogo interculturale, il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e altre forme collegate di intolleranza; promuovere i diritti delle donne, in particolare contrastando ogni forma di violenza nei loro confronti; proteggere i diritti dei minori, in particolare in situazioni di conflitto armato, continuare a promuovere i diritti delle persone con disabilità; continuare a promuovere la moratoria globale contro la pena di morte, sostenere ed attuare la lotta al terrorismo nel rispetto dei diritti umani, sostenere la lotta contro la tratta di esseri umani, rafforzare il ruolo della società civile nella formulazione e implementazione di programmi e politiche sui diritti umani. Infine, l'Italia si impegna ad implementare, in maniera puntuale e tempestiva, le 78 raccomandazioni accettate sulle 92 ricevute durante l'Esame periodico universale (UPR) a cui è stata sottoposta nel 2010, in aree quali: la situazione di migranti e richiedenti asilo, il trattamento delle comunità rom e sinti, l'indipendenza del sistema giudiziario e l'amministrazione della giustizia e l'impegno a istituire una Istituzione nazionale per i diritti umani in conformità con i Principi di Parigi.
L'elezione dei membri da parte dell'Assemblea Generale, e le modalità di tale processo, sono previste ai sensi del paragrafo 7 della Risoluzione 60/251 del 3 aprile 2006 (A/RES/60/251).