17 settembre 2012 - É stata inaugurata lo scorso venerdi 14 settembre a Luanda, in Angola, la Casa S. Kizito, centro di prima accoglienza per ragazzi di strada.
La ristrutturazione, avvenuta all’interno del progetto “La Strada per la vita! Rafforzamento della Rete di Protezione Sociale dei Bambini e Adolescenti più Vulnerabili e Marginalizzati di Luanda”, co-finanziato dall’Unione Europea e dal MAE, ha permesso il notevole miglioramento delle condizioni di vita di questi ragazzi.
La casa infatti, che funziona da centro sia diurno che notturno, é accogliente, colorata e impeccabilmente pulita, come sottolineano con orgoglio i piccoli inquilini, oltre ad avere un grande patio sul retro, ideale per le attivitá sportive ed essere fornita, grazie al nuovo sistema di canalizzazione, di acqua corrente, servizi igienici dignitosi e una cucina attrezzata.
La casa accoglie oggi 20 bambini dai 10 ai 15 anni, che affrontano a piccoli passi, ma con grande forza di volontá, il difficile passaggio dalla vita di strada alla scelta di un nuovo cammino, di educazione e riappropriazione della dignitá, spesso persa tra le vie di Luanda. Essa, hanno spiegato i ragazzi, é intitolata a S. Kizito, ugandese, morto martire a 14 anni. Da lui deriva anche il motto scelto dai ragazzi e da P. Roberto, Salesiano che con passione e l’affetto di un nonno cammina al fianco di questi minori: “Stendiamo la mano perché nessuno faccia un passo indietro”.
L’inaugurazione si é svolta alla presenza di Federica Polselli, responsabile dell’ufficio della Cooperazione Italiana dell’ambasciata Italiana a Luanda; di Antonella Palmieri, giornalista accreditata dell’AGI; dei ragazzi delle case-famiglia inserite anch’esse nel progetto; degli educatori del centro; dei Salesiani e dei volontari VIS, ed ha voluto essere per i ragazzi, oltre ad un momento di festa, un’opportunitá per ringraziare a modo loro, attraverso canti, danze, esibizioni di capoeira e molti sorrisi, coloro che, anche a distanza, pensano a loro con affetto e stima riconoscendo l’importanza di un centro come quello in cui essi al momento vivono.
La festa si é conclusa con il classico pranzo comunitario, che ha suggellato un momento di profonda condivisione.
Fulvia Boniardi
Volontaria VIS in Angola