Il 24 novembre 2007 e' scaduto il mandato del presidente della Repubblica libanese Lahoud Sleiman e da quel giorno piu' di una decina di rinvii stanno segnando queste elezioni. Qualche settimana fa per la sedicesima volta la seduta e' stata rinviata. Il presidente della camera, Nabih Berry ha annunciato che la prossima e' prevista per il 25 marzo 2008.
Un sedicesimo rinvio che rende impaziente la comunità internazionale, non attira piu' l'attenzione dei media e ancor meno dei libanesi. Il paese non può rimanere a lungo senza un presidente. La costituzione e il parlamento non possono essere a lungo violate. Tre anni fa, il 22 febbraio 2005, l'assassinio di Rafiq al-Hariri e poi tanti altri omicidi, episodi violenti si sono susseguiti lasciando il paese in una crisi perenne. Molti libanesi che tre anni fa condividevano le stesse idee, oggi, sono divisi anche se nel cuore hanno tutti la stessa ispirazione.
Da qualche settimana, lungo l'autostrada costiera del paese, tanti disegni dai colori vivaci interrompono il grigio dominante con immagini colorate e divertenti. Gli autori giovani studenti di arti grafiche affermano che in questo modo possono arrivare a tutti. Un rifiuto spontaneo e naturale della violenza e della politica divisionista. I giovani, oggi, attraverso l'arte, le caricature e l'umorismo lanciano un appello: "vivere una vita sana e serena".
Il Vis ( volontariato internazionale per lo sviluppo) prova ad ascoltare l'appello e risponde con interventi educativi rivolti ai giovani e programmi di formazione per educatori e docenti. Massimo Zortea - presidente del Vis - rientrato da pochi giorni dal "paese dei cedri" afferma:
"Il Libano è una terra di grande fascino per la ricchezza di scenari ma anche di contraddizioni sociali ed economiche, stretta nella morsa cronica dell'instabilità politica e dell'estrema fragilità degli equilibri interni ed internazionali e al tempo stesso animata da una inesauribile volontà di ripresa e da insospettabili capacità individuali; come quella dei venti giovani libanesi, quasi tutti originari dal Mount Lebanon, che proprio in questi giorni hanno concluso la prima sessione dei corsi professionali intensivi e hanno ricevutoli il diploma venerdi scorso, presso il Don Bosco technique a El Fidar, a 40 km da Beirut.
Nell'ultimo anno i centri Salesiani di El Fidar e di El Houssoun hanno coinvolto oltre 400 ragazzi e ragazze, di differenti confessioni in incontri settimanali, campi estivi, scambi e visite culturali. Avviati corsi annuali per 120 ragazze e ragazzi. E' stato organizzato o un campo estivo rivolto a 50 ragazzi provenienti da sette villaggi del Sud del Libano colpiti dal conflitto. I ragazzi, tra i 13 e i 15 anni di età, sono stati ospitati per tre settimane presso il centro di El Houssoun, dove hanno frequentato corsi di orientamento e formazione professionale in materie tecnich
È stato poi avviato un programma speciale di borse di studio della durata di quattro mesi che ha dato l'opportunità ad alcuni giovani, con gravi difficoltà e provenienti dalle aree più disagiate del Paese, di frequentare corsi professionali intensivi, risiedendo presso la scuola durante tutto il periodo di formazione".