12 settembre 2017 - Abbiamo errato per dieci giorni tra i declivi della Brong Ahafo Region, tra villaggi nascosti nella polvere, per strade che sembravano vene rosse pulsanti, attraversando pezzi di verde foresta, rincorrendo quei tramonti africani che ti rivitalizzano l’anima. Abbiamo fatto tutto questo portando una semplice parola di conforto e speranza per i giovani che abbiamo incontrato, i bambini in cerca di un abbraccio e gli anziani che cercano quel dialogo con il diverso che noi stiamo lentamento perdendo.
UNA NUOVA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE SUI RISCHI DELL'EMIGRAZIONE IRREGOLARE
Una nuova campagna di sensibilizzazione sui rischi della migrazione irregolare, su intraprendere un viaggio verso le coste del Nord Africa affidandosi ai “passeurs”, i trafficanti di esseri umani. Non è stato affatto semplice per i miei due giovani compagni di questo viaggio, Angela ed Andrea, due volontari che hanno deciso di spendere la loro estate qui in Ghana al servizio degli ultimi. Non è stato facile perché noi proveniamo da chi nei secoli passati ha depredato questa Costa de Oro. Siamo i figli di quegli europei: portoghesi, inglesi, danesi, svedesi e olandesi che per secoli hanno rubato tutto a questa terra a partire dall’oro, dall’avorio e dal cacao per finire anche agli esseri umani con l’aiuto dei regenti dell’antico Regno Ashanti, che catturavano i giovani delle popolazioni limitrofe come i Ga o gli Ewe. E come si può non voler tentare il viaggio per trovare un futuro migliore quando le condizioni in cui vivi sono condizioni di sussistenza?
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