3 ottobre 2013 - Una nuova tragedia è avvenuta poche ore fa a Lampedusa dove un barcone carico di migranti è naufragato, rovescandosi e prendendo fuoco. Sono morte, secondo le stime di questa mattina, almeno 50 delle 500 persone a bordo. I migranti soccorsi e salvati sono circa 120 ma diverse fonti sottolineano che il bilancio, sia dei vivi che dei morti, è ancora provvisorio in quanto sul barcone erano presenti molti migranti e diversi sono ancora in acqua. Proviamo dolore per queste vittime e preghiamo per loro e per i loro cari.
Erano migranti. Erano nostri fratelli. Sono migranti. Sono nostri fratelli.
Papa Francesco nella sua omelia dello scorso luglio proprio a Lampedusa aveva chiesto «Dov’è il tuo fratello?» e poi aveva detto: la voce del suo sangue grida fino a me, dice Dio. Questa non è una domanda rivolta ad altri, è una domanda rivolta a me, a te, a ciascuno di noi. Quei nostri fratelli e sorelle cercavano di uscire da situazioni difficili per trovare un po’ di serenità e di pace; cercavano un posto migliore per sé e per le loro famiglie, ma hanno trovato la morte. Quante volte coloro che cercano questo non trovano comprensione, non trovano accoglienza, non trovano solidarietà! E le loro voci salgono fino a Dio! E una volta ancora ringrazio voi abitanti di Lampedusa per la solidarietà. Ho sentito, recentemente, uno di questi fratelli. Prima di arrivare qui sono passati per le mani dei trafficanti, coloro che sfruttano la povertà degli altri, queste persone per le quali la povertà degli altri è una fonte di guadagno. Quanto hanno sofferto! E alcuni non sono riusciti ad arrivare." (leggi tutto il testo)
Dove è nostro fratello? In mare.
Alessandra Tarquini
Responsabile Comunicazione VIS