27 ottobre 2017 - Il Senegal è un paese dove il dialogo tra cristianesimo ed islam trova il suo naturale sfogo nel rispetto reciproco e nella convienza pacifica. Un posto che tutte le persone che predicano odio religioso, guerre sante e distruzione dell’altro dovrebbero vedere. Un assaggio di questa calda ospitalità e propenzione a dialogare con l’altro lo provai quando giunsi per la prima volta in questo paese. Non ero mai stato in un paese mussulmano, noto che la struttura della società è veramente diversa ed il perno di essa sono i Marabout, i maestri del Corano. Sono delle persone importantissime per il Senegal, a livello politico, sociale e culturale. Tutti loro hanno delle scuole coraniche nelle quali accolgono i bambini, i talibé, dall’arabo talib, colui che impara. Spesso però questi bambini vivono per strada chiedendo l’elemosina, se ne vedono dappertutto nel Paese. Molti progetti della Cooperazione internazionale si sono focalizzati nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica locale e dei Marabouts stessi sui diritti di questi piccoli ma con scarsi risultati. Però come in tutte le cose della vita, non bisogna mai generalizzare: piuttosto vanno colti tutti quegli atteggiamenti di dialogo che possono costruire relazioni positive ed io ne ho sperimentato uno in prima persona.
Leggi la testimonianza di Gianpaolo Gullotta - VIS Regional Project Manager, West Africa and Caribbean su Stop Tratta!