Per la liberazione di Rossella e Francesco

14 dicembre 2011 - Oggi vogliamo rilanciare l'appello per la liberazione di due volontari italiani rapiti nei mesi scorsi: Francesco in Sud Darfur il 14 agosto e Rossella in Algeria la notte tra il 22 e 23 ottobre scorsi. Nel chiedere la loro liberazione ci stringiamo intorno al CISP e ad Emergency e alle famiglie dei volontari.

Seguono due news a riguardo, la prima del CISP e la seconda di Emergency.

  • IL RAPIMENTO DELLA NOSTRA COLLEGA ROSSELLA URRU NEI CAMPI SAHRAWI

 Il CISP - Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli continua a stringersi attorno alla famiglia di Rossella Urru e ad attendere fiduciosamente la positiva conclusione della vicenda iniziata nella notte tra il 22 e il 23 Ottobre 2011, quando nei campi dei rifugiati Saharawi, in Algeria, Rossella è stata rapita assieme ai due cooperanti spagnoli Ainhoa Fernandez de Rincon ed Enric Gonyalons.

Desideriamo anche esprimere alla famiglia di Rossella un sentito ringraziamento per avere voluto destinare una somma raccolta in Sardegna a favore di progetti umanitari per le scuole nei campi Saharawi. E' un gesto che testimonia i valori dell'amicizia tra popoli e culture e della solidarietà umanitaria. Gli stessi valori che ispirano e animano il lavoro della nostra rappresentante nei campi Saharawi, Rossella Urru.

Al tempo stesso il CISP continua a mantenere uno stretto coordinamento con l'Unità di Crisi della Farnesina, che sta seguendo la vicenda con grande determinazione, consapevole dell'opportunità e necessità del massimo riserbo.

Continuiamo a ringraziare quanti, singoli cittadini, associazioni, movimenti di solidarietà, istituzioni, fanno giungere la loro vicinanza e il loro affetto.

Paolo Dieci, Direttore del CISP

Roma 13 dicembre 2011

  • A QUATTRO MESI DAL SUO RAPIMENTO, FRANCESCO AZZARA' NON è ANCORA UN UOMO LIBERO.

Francesco, logista presso il Centro pediatrico di Emergency a Nyala, è stato sequestrato in Sud Darfur il 14 agosto scorso.

Insieme con le autorità sudanesi, continuiamo a lavorare per la sua liberazione, che ci auguriamo sempre più vicina. Con la sua famiglia, gli amici, i colleghi e i volontari di Emergency continuiamo a chiedere, ogni giorno, che Francesco torni a essere un uomo libero. 

Emergency

14 dicembre 2011