Per la per la prima volta nella storia umana fame e malnutrizione colpiranno nel 2009 oltre un miliardo di persone, un sesto della popolazione mondiale. "Questo recente aumento non è la conseguenza di raccolti non soddisfacenti, ma della crisi economica mondiale che ha ridotto i redditi e aumentato la disoccupazione riducendo ulteriormente le possibilità di accesso al cibo per i poveri" - questa è la denuncia della FAO nel Rapporto 2009 "Lo Stato dell'Insicurezza Alimentare nel Mondo" conosciuto con l'acronimo inglese SOFI.
Tutte le Regioni del mondo infatti sono state colpite dall'aumento dell'insicurezza alimentare, compresi i Paesi sviluppati dove la denutrizione riguarda 15 milioni di persone, per un aumento del 15,4% sul 2008. Le aree maggiormente colpite sono: L'Asia e il Pacifico con 642 milioni persone denutrite; segue l'Africa Subsahariana con 265 milioni; l'America Latina e i Caraibi con 53 milioni; Medio Oriente e Nord Africa con 42 milioni, ed in fine i Paesi sviluppati con 15 milioni di persone denutrite.
"La pericolosa combinazione della recessione economica mondiale e dei persistenti alti prezzi dei beni alimentari in molti Paesi ha portato circa 100 milioni di persone in più rispetto all'anno scorso oltre la soglia della denutrizione e della povertà " - ha detto Jacques Diouf, Direttore Generale della FAO. "Questa silenziosa crisi alimentare - che colpisce un sesto dell'intera popolazione mondiale - costituisce un serio rischio per la pace e la sicurezza nel mondo. Abbiamo urgentemente bisogno di creare un largo consenso riguardo al totale e rapido sradicamento della fame nel mondo, e intraprendere le azioni necessarie ad ottenerlo".
Gli investimenti in agricoltura devono aumentare, perchè per la maggioranza dei Paesi poveri un settore agricolo in buone condizioni è essenziale per combattere i problemi della fame e della povertà, ed è un pre-requisito indispensabile per la crescita economica generale".
Bisogna riportare la lotta alla fame al centro dell'attenzione internazionale - ha detto Diouf - per indurre i capi di Stato a incrementare la quota degli aiuti destinati al settore agricolo e rilanciare il cammino per dimezzare il numero di quanti soffrono oggi la fame entro il 2015".