1 giugno 2017 - In occasione della ricorrenza della ratifica dell’Italia della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 27 maggio 1991, è stato realizzato un laboratorio rivolto ai bambini della sezione E della scuola dell’infanzia “Mimosa Birichina 2” di Roma, con un obiettivo molto ambizioso: parlare della nascita e dei contenuti della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ai bimbi dai 3 ai 6 anni!
La giornata è iniziata in un clima di grande festa. Gli alunni, preparati dai genitori, si sono immedesimati nei bimbi di altri Paesi, portando un oggetto, una maglia, un cappello e c’era anche chi era completamente mascherato! Avevamo tutto il mondo in classe! Dall’America passando per il Messico e Cuba, navigando fino alla gettonatissima Spagna, toccando la Francia, l’Olanda e la Germania, poi ad Est in Croazia ed in Russia, scendendo giù in Palestina e poi lungo la via della Seta fino alla Cina ed ancora più lontano: in Giappone! Le Hawaii ci hanno regalato due belle signorine rivestite di fiori e anche l’Italia era rappresentata!
“E’ così semplice da capire! Eppure i grandi del mondo ci hanno messo ben 10 anni per arrivare a scrivere i Diritti di noi Bambine e Bambini. E ascoltate un po’ cosa hanno scritto!” – hanno detto i piccoli attori nel corso della recita – “Dicono che fino a che non spegneremo 18 candeline, saremo bambini e bambine. Per fortuna abbiamo ancora tanti anni per goderci la Convenzione! Abbiamo scoperto poi che non possono essere fatte differenze tra maschietti e femminucce e neanche rispetto la provenienza di noi bimbi! Siamo bimbe e bimbi e basta: una regola che vale per tutti ovunque! A noi è sembrato ovvio, a voi no?
Hanno scritto poi che il nostro interesse viene prima di quello dei “grandi”, che si chiama “superiore interesse dei bambini”: sembrano delle “parolone” ma per noi sono state proprio semplici da capire. Abbiamo scoperto che i nostri genitori hanno delle responsabilità verso di noi e che se loro dovessero dimenticarsi o scordarsi di fare qualcosa per noi, ci sarà qualcuno che ci aiuterà! Una cosa incredibile è che i “grandi” dicono che ognuno di noi appena nasce deve ricevere in regalo un nome ed un cognome, e deve avere la sua nazionalità ed i suoi documenti e abbiamo saputo che qualche bimbo, anzi molti bimbi nel mondo, non li hanno! E’ una ingiustizia ed a noi questa cosa non è proprio andata giù. Abbiamo scoperto che c’è un diritto alla salute, che dobbiamo essere curati se stiamo male e che dobbiamo mangiare per crescere sani e forti. Abbiamo anche il diritto all’istruzione, che non è il “diritto alle costruzioni”, perché quello si chiama diritto al gioco e non possiamo fare i furbetti!”
Visto che le bambine ed i bambini desideravano cimentarsi in un gioco, abbiamo allegramente recitato e mimato insieme una poesia sui diritti ma abbiamo scoperto che “Ci sono bambini che non possono giocare, perché costretti a lavorare. A Nord bambini che giocano con il pallone, a Sud bambini che fabbricano i palloni ma così non va, che tristezza un mondo diviso a metà!”
Ognuno ha disegnato il suo diritto e la fase della rielaborazione personale è stata molto interessante, regalando delle sfaccettature e sensibilità proprie dei loro cuori puri e semplici dai quali abbiamo molto da imparare.
“Ma quanti diritti abbiamo! Sono tanti e non sono neanche tutti! Appendiamoli al muro in classe così non li dimentichiamo!”
E così i diritti sono stati inchiodati al muro nella classe, pronti a ricordarci che una volta scritti, firmati e ratificati, non possono essere ignorati.
Valery Ivanka Dante (VIS, settore progetti)