07 ottobre 2010 - Considerando la drammatica situazione finanziaria in cui versa il servizio civile nazionale (per il 2011 sono previsti 125ml che potrebbero scendere a 100ml) la CNESC ha deciso di intraprendere una serie di iniziative di mobilitazione affinché il tema del finanziamento del Servizio Civile sia prioritario.
Prime fra tutte, la proposta di adesione ad una petizione che mette in rilievo la precaria situazione ed il clima che si respira nel mondo del volontariato alla vigilia del 2011, anno nel quale, per inciso, le Nazioni Unite ed il Consiglio d’Europa si apprestano a celebrare il 10° anniversario dell’Anno Internazionale del Volontariato…
Ecco il testo della petizione CNESC alla quale, presto, sarà possibile aderire anche online:
“ Il servizio civile, si è più volte detto, naviga in brutte acque.
Negli ultimi cinque anni il numero delle posizioni finanziate sono diminuite di oltre il 60%.
Di questo passo a breve l’esperienza quasi quarantennale di servizio civile che raccoglie apprezzamenti anche fuori dall’Italia chiuderà!
Le principali vittime di questa ghigliottina sono i giovani, le persone e i beni pubblici che beneficiano del loro servizio.
Il servizio civile, come richiamato dalla corte costituzionale fin dal 1985 ed ai sensi della legge vigente, concorre alla difesa della patria, con mezzi ed attività non militari.
Eppure il servizio civile, che ha un bilancio 150 volte più piccolo di quello del servizio militare, viene mortificato da continui tagli che ne mettono a repentaglio l’esistenza stessa, mentre si trovano i fondi per la “Mini-naja”, anche ricorrendo ai fondi non impiegati delle scuole, che finora restavano alle scuole stesse per impieghi successivi.
Nonostante ogni anno circa 100.000 giovani chiedano di prestare servizio civile, assistiamo al momento più drammatico della storia del servizio civile nel più complice disinteresse delle Istituzioni.
Pertanto chiediamo :
- Al Governo che nel prossimo documento di programmazione economica e finanziaria 2011-2013, vengano previsti stanziamenti utili all’avvio di almeno 40.000 giovani su base annua;
- Alle Regioni e Province Autonome che prevedano, come già fatto da alcune, propri stanziamenti aggiuntivi, utili ad incrementare ulteriormente il numero di giovani coinvolti;
- che siano chiaramente stabilite per legge le finalità dell’istituto del servizio civile nazionale rivolte ai giovani residenti nel nostro Paese di educazione alla pace e alla cittadinanza attiva e di apprendimento di concrete capacità pratiche.”