L’Albania al voto, esperimenti per l’Europa

16 Luglio 2015 - Giugno, in Albania, è stato il mese delle elezioni. Il 21, infatti, si e’ votato per il rinnovo dei Comuni, un importante test per il cammino di avvicinamento all’Europa, come affermato dalle pagine dell’”Internazionale”. Un test doppiamente significativo, in quanto si è trattato delle prime elezioni amministrative dopo la riforma che ha ridotto da 373 a 61 il numero dei Comuni. Una riforma che ha avuto anche delle conseguenze per il progetto di VIS e Cesvi, le cui controparti locali sono proprio gli enti territoriali.

Per quanto riguarda il sud del paese infatti, dall’interloquire con ben 9 Comuni (Përmet, Këlcyrë, Çarchovë, Petran, Piskovë, Frashër, Dëshnicë, Sukë, Ballaban), si passerà ad avere due soli controparti ufficiali (le due Bashkie di Përmet e Këlcyrë, che hanno inglobato amministrativamente le altre 7 precedenti entità territoriali). Ciò farà si che, anche se  le 2 nuove strutture amministrative dovrebbero essere rappresentative dell’intero nuovo territorio che ora esprimono, trattandosi di una fase delicata di transizione, sia bene dotarsi di alcuni accorgimenti per continuare a garantire piena rappresentatività ad ogni bisogno di ogni area conivolta.

Per le elezioni del 21 giugno più di 3 milioni e 370 mila persone sono state chiamate al voto per il rinnovare sindaci e consigli comunali. La partecipazione si è pero assestata al 47,85%.[1]

Due principali liste gareggiavano per ottenere il consenso degli elettori: la coalzione Alleanza per l’Albania europea, composta da 37 partiti legati al governo socialista in carica, e la coalizione di 15 partiti di centrodestra Alleanza per il lavoro e la dignità. 11 partiti hanno corso invece in modo indipendente.

 

A prescindere da CHI abbia vinto e DOVE, fondamentale in queste elezioni era dimostrare correttezza nel COME, soprattutto per quanto riguarda la trasparenza e l’ordine pubblico, steps fondamentali per il percorso di integrazione europea del Paese, come ribadito anche dal Presidente Bujar Nishani, che ha fatto riferimento alle elezioni come il principale investimento per l'avvio dei negoziati di adesione all’Unione, che Tirana spera di ottenere in autunno.

E questo “COME” è stato infine valutato positivamente per lo meno per il 93% dei seggi  visitati dalla missione di osservazione, sebbene si sia concluso che “while the overall assessment was positive, some procedural errors were noted”.[2] E non stanno mancando le critiche e le richieste di ri-conteggio di voti. E’ di qualche giorno fa la visita a Vienna, direttamente alla sede Osce, del capo dell’opposizione Lulzim Basha, che ha voluto personalmente portare all’attenzione del Segretario Generale dell’organizzazione il punto di vista del suo partito su presunti brogli; attendiamo, quindi, almeno un altro mese e mezzo, per sapere se l’OSCE/ODIHR ribadirà, nel suo Final Report, lo stesso giudizio, tutto sommato abbastanza positivo, espresso nel Preliminary.

 

Alcune curiosità:

  • per la prima volta ogni lista per consiglieri comuali doveva obbligatoriamente includere un 50% di donne,   1 ogni due nomi (trattandosi di liste bloccate, questo garantisce un’effettiva rappresentatività al 50%). Solo pero il 10% dei candidati alla carica di Sindaco erano esponenti del gentil sesso.
  • Secondo la legge, i cittadini con più di cento anni di età sono automaticamente rimossi dalle liste dei votanti (tra l’altro in contrasto con il paragrafo 5.9 dell’“OSCE Copenhagen Document “ del 1990 ed altre obbligazioni internazionali che lo considerano una discriminazione basata sull’età), a meno che loro stessi richiedano la re-inserzione. 310 su 1.288 over-centenari hanno espresso la volontà di essere re-inseriti.

 


[1] http://results.cec.org.al/Results/LocalMayor?cs=sq-AL&r=r&rd=r1

[2] Pag, 13 dello Statement of Preliminary Findings and Conclusion