È stato concordato all'unanimità venerdì scorso 14 dicembre 2007 dall’Unione Europea l'invio di una missione civile e di polizia in Kosovo, la cui data sarà decisa probabilmente tra febbraio e marzo. In questo accordo si è evitato di menzionare nelle conclusioni la parola indipendenza, prospettiva considerata dai piu' inevitabile ma su cui esistono ancora opinioni diverse tra i 27 paesi membri. La maggior parte dei paesi sostiene che l’Indipendenza del Kosovo sia inevitabile mentre altri manifestano una posizione contraria.
Il Vertice di Bruxelles ha anche confermato che ''l'avvenire dei Balcani occidentali e' dentro l'Unione Europea'' ed ha inviato un forte incoraggiamento alla Serbia, per la quale si prospetta ''un'accelerazione della sua progressione verso la Ue, compreso l'ottenimento dello status di Paese candidato''. Da Belgrado però, il premier serbo Voijslav Kostunica definisce ''offensiva e inaccettabile l'offerta a una futura Serbia mutilata di una rapida adesione all'Ue come contropartita all'accettazione della violenza''.
Kostunica ha anche respinto come ''illegale'' la missione europea in Kosovo e ribadito che il piano Ahtisaari, che prospetta un'indipendenza sorvegliata per la provincia secessionista, mira a ''creare uno Stato fantoccio''. Mentre Hashim Thaci il premier kosovaro dichiara che il Kosovo coordinerà la proclamazione di indipendenza con l'occidente. Lui come primo ministro, raccomanda una dichiarazione d'indipendenza concertata piuttosto che unilaterale''