Italia. Il paese tra i cinque maggiori fornitori internazionali di armamenti convenzionali

5 ottobre 2010 - È uscita l'ultima Relazione Esercizio dell'AIAD, la potente Federazione Aziende Italiane per l'Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza che afferma: "Le esportazioni militari rappresentano una componente di primaria rilevanza per la politica estera ed industriale nazionale" anche perché "contribuiscono a diminuire i costi per il contribuente nazionale, dal momento che consentono di distribuirli sulle serie produttive per clienti esteri".

Da una parte la Relazione descrive uno scenario preoccupante a causa degli "effetti dirompenti" della crisi economica mondiale, mentre dall'altra riporta chiare note di fiducia soprattutto grazie alle esportazioni militari. "Il rapido deteriorarsi del quadro economico internazionale e delle tensioni tra i Paesi che caratterizza i primi mesi del 2010, ha portato ad un contesto di crisi che preannuncia effetti dirompenti per tutti i settori dell'economia, ivi compreso il comparto della difesa e sicurezza e del trasporto aereo". In questo contesto "gli annunciati quanto inevitabili tagli agli investimenti da parte di molti Governi europei, investimenti essenziali per l'innovazione e la sicurezza, impatteranno pertanto sul settore della difesa i cui principali clienti sono gli Stati"...

Note di fiducia, invece, si leggono a proposito delle esportazioni e soprattutto di quelle militari che la Relazione definisce spesso con un eufemismo "tecnologie della difesa".
"Un andamento di "stabilità o anche di crescita" degli investimenti per difesa e sicurezza viene segnalato in particolare nel Medio Oriente ed in Asia (priorità alla sicurezza in aree di crisi), ma anche negli Stati Uniti ed in alcuni Paesi dell'Europa, mentre per l'Italia, la relazione AIAD evidenzia che "purtroppo non appare tra i Paesi virtuosi che considerano la sicurezza nazionale come la priorità, con evidenti contrazioni nei bilanci per la difesa e per la ricerca e sviluppo".

L'Italia risulta dal recente Rapporto al Congresso degli Stati Uniti tra i cinque maggiori fornitori internazionali di armamenti convenzionali con contratti stipulati nel 2009 prevalentemente con Paesi emergenti e in via di sviluppo.

Esportazioni alle quali il Governo intende ora dare un nuovo impulso attraverso il "riordino" della normativa attuale. Il 17 settembre scorso il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato un "disegno di legge" che delega al Governo la riforma della legge 185 del 1990. Tale disegno di legge "sviluppa e riordina la materia del controllo sull'esportazione e sul trasferimento dei prodotti per la difesa". Il provvedimento intenderebbe "salvaguardare rigorosamente i principi della normativa in vigore (la legge 185/1990)" ma anche introdurre "semplificazioni normative e procedurali tali da rendere le norme più consone alle mutate esigenze del comparto per la difesa e la sicurezza, sia istituzionale che industriale". Quali siano queste "semplificazioni" non è dato di sapere visto che a quasi due settimane dall'annuncio il disegno di legge non è ancora stato reso disponibile.

(Fonte:Giorgio Beretta, www.unimondo.org)