Il VIS a Terra Madre. Repubblica democratica del Congo: la storia di Emmanuel

25 ottobre 2012 – Si aprono oggi a Torino le porte del Salone del Gusto e di Terra Madre! E noi vi raccontiamo la storia di Emmanuel, da ex bambino soldato a studente alla Scuola di Agraria del Centro don Bosco Ngangi in Repubblica Democratica del Congo.

Il VIS vi aspetta allo stand numero 6J 081 dell’Oval, per condividere con tutti voi i prodotti coltivati nei progetti realizzati in questi anni nei Territori Palestinesi, in Albania, in Perù e in Repubblica democratica del Congo dove andremo oggi, grazie alla storia raccontata da Alessandra Tarquini - Responsabile Ufficio Comunicazione del VIS - e già pubblicata su Famiglia Cristiana lo scorso aprile.

Emmanuel ha 17 anni, ora studia per diventare agronomo, ma solo 4 anni fa imbracciava un’arma e combatteva. Era un bambino soldato nel Kivu, in Repubblica Democratica del Congo. È strano sentirlo parlare di coltivazioni, di sviluppo agricolo e dell’importanza che ha per lui la formazione agraria e al contempo ricordare di quando era il braccio destro di uno dei signori della guerra. Lo incontriamo nel cortile del Centro Don Bosco Ngangi a Goma, ai piedi del vulcano Niyagongo, lo stesso che con l’eruzione del 2002 invase la città e i suoi abitanti inermi. Ha dei progetti chiari per il suo futuro “Finito il corso di agraria qui a Goma, tornerò da mia madre, nel mio villaggio, e metterò a frutto tutto ciò che ho imparato e miglioreremo il Congo”.

Questo giovane uomo è espressione della nuova generazione congolese che si rialza, si cura le ferite e va avanti, consapevole delle proprie responsabilità e alla ricerca di nessuna via di fuga, anche se il contesto nel quale è cresciuto e vive metterebbe a dura prova la tenacia di molti. Dal 1998 ad oggi, infatti, si stima che in Congo ci siano stati oltre 5 milioni di morti a causa di guerre e disastri naturali. Ancora oggi, anche se la guerra è cessata, la condizione degli uomini, delle donne e dei bambini resta drammatica e diventa ogni giorno più difficile: il 76 per cento della popolazione è afflitta da uno stato di fame cronica, più della metà vive con meno di un dollaro al giorno e nonostante l’abbondanza della terra solo il 2 per cento risulta utilizzata.

Su questo punto Emmanuel non transige: «Il Congo potrebbe essere un Paese migliore se solo investisse sulle risorse naturali che possiede in abbondanza e puntasse sull’agricoltura». Una lucida analisi che trova terreno fertile nel progetto “Dalla Terra, la Vita” promosso dal VIS e dai Salesiani e che mira a promuovere educazione e sviluppo agricolo nei villaggi di Shasha e Nyangoma, nelle province del Nord e Sud Kivu. In questa zona, infatti, i Salesiani gestiscono in collaborazione con i volontari del VIS  due piantagioni, una di banane e una di caffè, acquistate dai coloni belgi nel 2003, con l’obiettivo dell’autosufficienza alimentare della popolazione locale e del Centro Don Bosco Ngangi di Goma che offre ogni giorno accoglienza, educazione, formazione, assistenza sanitaria, psicologica e sociale e un pasto caldio gratuito a oltre 3 mila bambini e ragazzi in difficoltà.

A partire dal miglioramento della gestione della terra, con questo progetto si intende raggiungere degli obiettivi puntali e definiti: la realizzazione e l’avvio di una scuola secondaria agraria per i giovani dei villaggi; il miglioramento della piccola scuola primaria del villaggio di Shasha; la promozione dello sviluppo agricolo delle piantagioni e la nascita di un centro servizi per i coltivatori diretti della zona. la realizzazione di attività ricreative e di partecipazione con e per i giovani.”