Il VIS al terzo incontro della Piattaforma Europea contro il traffico degli essere umani. La nostra voce contro la tratta.

16 maggio 2014 - Il VIS, nell’ambito del Comitato per la Promozione e protezione dei Diritti Umani di cui fa parte, ha partecipato  al terzo incontro, tenutosi il 7 e l’ 8 maggio a Bruxelles, della Piattaforma europea della società civile antitratta (EU Civil Society Platform Against trafficking in human beings).

La tratta di esseri umani viene spesso comunemente percepita a scopo di sfruttamento sessuale, non tenendo conto invece del fatto che questa forma di violazione dei diritti umani fondamentali si riferisce ad altre, altrettanto odiose e violente: lo sfruttamento lavorativo, la schiavitù (anche domestica) e la tratta finalizzata al prelievo di organi.

Al reato di tratta sono il più delle volte connessi abusi e trattamenti degradanti. Spesso l’attività della tratta è legata all’ambito della criminalità organizzata. Sottostante al fenomeno troviamo quindi un flusso consistente di denaro, mentre erroneamente si pensa che sia la povertà l’unico motore di questi drammi.

Le due giornate di incontro della Società Civile Antitratta sono state un momento fondamentale per fare il punto su questo fenomeno e di fare chiarezza sui termini con cui queste situazioni si vogliono raccontare.

La Società Civile Antitratta ha provato con questa terza riunione a  identificare possibili vie di soluzione, ciò è avvenuto grazie al contributo delle organizzazioni della società civile, impegnate su questo fronte , condividendo l’esperienza ed i dati loro disponibili con gli Stati.

Per il VIS questo è un ambito di grande interesse in quanto particolare attenzione viene data dalla Direttiva 2011/36/UE alla tutela dei minori che costituiscono la categoria più vulnerabile e a rischio di divenire vittime di tratta. Artt. 13, 15 e 16 in particolare si riferiscono precisamente a misure di tutela, assistenza, sostegno e protezione di minori non accompagnati.

la Direttiva, pur riferendosi all’Unione Europea,  rimane uno strumento importante in materia di promozione e protezione dei diritti umani in particolare dei minori. Offre la possibilità di indirizzare l’intervento anche nei nostri progetti nel mondo, soprattutto per quello che riguarda lo sfruttamento lavorativo e la schiavitù domestica - a volte realtà ancora molto presenti - dove sicuramente il nostro intervento a favore dei bambini, delle bambine e dei giovani in situazione di strada rappresenta una ancora di salvezza e di uscita da un percorso altrimenti terribile.

Da un recente incontro organizzato da MEDU (Medici per i diritti umani) a Roma, è emerso un flusso consistente e costante di persone che dalla punta estrema dell’Africa risalgono fino al Mediterraneo nel tentativo di attraversarlo e poter arrivare in Europa ed oltre.

Questo tragitto è controllato interamente dalla criminalità organizzata che lucra con richieste altissime per il trasbordo (si parla di 20.000 ed oltre euro a persona). Il percorso avviene in condizioni estreme, con nessuna garanzia, in alcuni casi anche con violenze e forme di tortura per garantire il pagamento di quanto richiesto. MEDU è attiva in prima linea in Israele per assistere le vittime che giungono nei vari campi di raccolta esistenti.

Barbara Terenzi,

Responsabile Diritti Umani e Advocacy

VIS