25 giugno 2014 - Questa mattina eravamo a Palazzo Marini alla Camera dei Deputati con il network di AGIRE, di cui il VIS fa parte, per la presentazione del rapporto annuale “Il Valore dell’Aiuto”, un’analisi complessiva dell’assistenza umanitaria nel mondo, In Europa e in Italia. AGIRE è l’Agenzia Italiana Risposta alle emergenze e coordina l’azione delle Organizzazione non governative del suo network durante le emergenze umanitarie.
Il Rapporto ogni anno prende nuovo vigore e nasce da una accurata e meticolosa ricerca che propone di prendere in considerazione come soggetti della cooperazione umanitaria gli Stati beneficiari, gli Stati donatori, gli organismi istituzionali, le Ong e i privati cittadini.
Quello che emerge dal rapporto di quest’anno è che l’attenzione allo stanziamento delle risorse per le emergenze è leggermente in rialzo, anche se parallelamente sono in aumento le stesse emergenze umanitarie. Si consideri che dal 2008 ad oggi 1/3 della popolazione mondiale è stata colpita da catastrofi naturali.
Dagli ultimi dati di cui AGIRE dispone si evidenzia come la risposta e la priorità che le politiche istituzionali danno alla cooperazione umanitaria non è comunque ancora adeguata. Un esempio calzante sui dati dello stanziamento delle risorse è offerto dalla spesa pubblica mondiale per gli aiuti umanitari che nel 2012 è stata di 12,9 miliardi di dollari, cioè meno di quanto il governo brasiliano ha investito finora per l’organizzazione dei mondiali di calcio.
Il 26% dell’assistenza umanitaria globale nel periodo 2008/2012 deriva da fondi privati. Il singolo cittadino rappresenta il vero cardine con il 72% della fetta delle donazioni private a fronte di un 6,5% delle fondazioni e un 6% delle aziende.
Per quanto riguarda gli investimenti del pubblico all’interno delle emergenze umanitarie gli Stati Uniti e l’Unione Europea si qualificano ai primi posti.
Le Istituzioni europee si sono affermate come uno dei donatori umanitario più affidabili ed evoluti. Dal 2000 ad oggi, hanno sempre occupato il secondo posto in classifica dopo gli Stati Uniti, per volumi eroganti. Se però si sommano ai contributo dell’Unione Europea quelli degli Stati membri, l’Europa diventa il primo donatore mondiale.
Meno positivo il discorso sull’Italia che nel quinquennio 2009-2013 ha ridotto del 39 per cento i fondi destinati all’emergenza, per quanto il 2013 riporti un inversione di tendenza. L’ammontare globale dell’assistenza italiana nel 2012 è stato di 2014 milioni di euro, meno di 1/100 di quanto investito dal nostro governo in spese militari.
Alla presentazione del rapporto oggi sono internventi: Shelly Sandall, Presidente di Agire, e Marco Berotto direttore di Agire, Marina Sereni, Vice Presidente della Camera dei Deputati, Gianpaolo Cantini, Direttore Generale della Direzione Generale Cooperazione Italiana allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri , Giulio Marcon, Parlamentare della Commissione esteri e intergruppo sulla Cooperazione allo Sviluppo, Roberto Barbieri rappresentante Oxfam Italia, Marianna Addonizio rappresentante COOPI e Jean Léonard Touadi, Consigliere politico del Voceministro Affari Esteri Lapo Pistelli.
Ha moderato l’incontro la giornalista Carmen La Sorella.
Beatrice Gelsi
Scuola di giornalismo internazionale Fondazione Lelio Lisli Basso
In tirocinio presso l’ufficio comunicazione del VIS