22 maggio 2019 - Ha avuto molto risalto sui giornali di tutto il mondo la notizia secondo la quale dal 3 aprile 2019 il Ghana andrà avanti solo con le sue forze, senza più gli aiuti del Fondo monetario internazionale. A far raggiungere l’indipendenza economica al Paese è stata la grande crescita del PIL, a un ritmo tra il 7 e l’8 per cento dal 2017.
È quindi interessante andare ad analizzare uno dei settori su cui l'economia ghanese trova uno dei suoi maggiori fondamenti, ambito che occupa più di metà della popolazione: l’agricoltura. Il settore agricolo è prevalentemente a piccola base terriera e con grandi sfide di sostenibilità: le piccole e medie aziende agricole rappresentano il 95% della terra coltivata e la copertura forestale continua a diminuire rapidamente. Secondo l’UNDP, la deforestazione va avanti ad un tasso del 2% annuo, dato a dir poco preoccupante.
L'accesso e il controllo delle donne sulla terra, le informazioni in materia di diritti della terra, l'accesso al credito formale da parte delle banche, così come lo stoccaggio, il trattamento e le strutture di mercato limitano la capacità di impegnarsi in attività agricole in modo indipendente.
È in questo quadro che si inseriscono quindi i progetti del VIS in Ghana, che mirano a sviluppare un equo mercato del lavoro, nell’ambito di un’agricoltura eco-sostenibile che contribuisca ad una gestione proficua delle risorse naturali, valorizzando e preservando la biodiversità della regione.
A marzo abbiamo fatto un grosso passo in avanti in questo senso con la missione degli architetti italiani dell’associazione LOAD, che ci hanno aiutato a realizzare un sogno che coltivavamo da tempo: la creazione di un prototipo di serra solare interamente costruito con materiali locali, abbattendo quindi di molto i costi. La soddisfazione è tanta perché questo farà sì che un numero maggiore di persone potrà avere accesso a questo tipo di strumento, rendendo allo stesso tempo questa scelta sostenibile dal punto di vista ambientale.
Nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile, però, senza l’aiuto di Brother Ricky, coadiutore salesiano con grande esperienza tecnica in materia. Da vera forza della natura qual è, è riuscito a dare una forte spinta ai lavori di costruzione della serra anche in momenti in cui la mancanza di elettricità o le forti piogge sembravano avere la meglio!
Siamo orgogliosi del contributo che il VIS, insieme ai suoi partner, sta dando alla ricerca di soluzioni eco-sostenibili in uno dei settori più importanti dell’economia ghanese, perché se è vero che il Ghana ha da tempo intrapreso un virtuoso percorso di crescita economica, c’è però ancora ampio margine di miglioramento, soprattutto per tutti quegli aspetti legati alla sostenibilità ambientale.