20 giugno 2016 - In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, come realtà operative in Italia che si ispirano al sistema educativo di Don Bosco vogliamo sottolineare che l’accoglienza è il primo passo di un percorso che conduce a ridare dignità alle persone fuggite dal proprio Paese. Rifacendoci a Papa Francesco, riteniamo che siano necessari i passi successivi, ossia protezione, promozione e integrazione. Ad affermarlo il Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS), Formazione e Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP), Salesiani per il Sociale (Servizi Civili e Sociali – SCS/CNOS) e Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS).
Il valore aggiunto della “rete salesiana”, che ha nel CNOS il suo punto di raccordo,è quello didare risposte coerenti e integrate alle situazioni di crisi che coinvolgono i migranti, i rifugiati, gli sfollati e le vittime di tratta, in particolare giovani, bambini e bambine.Questo è possibile per le peculiarità degli enti salesiani coinvolti, ciascuno nel proprio settore: formazione professionale, inclusione sociale e cooperazione internazionale.Il contributo è dato un lato allo sviluppo economico e sostenibile dei Paesi di origine per offrire concrete opportunità per realizzarsi nel proprio Paese e, dall’altro lato, per accogliere chi è costretto a lasciare la propria patria mettendo in atto un percorso completo di accoglienza, integrazione socio-professionale e inclusiva nel Paese di destinazione.
Salesiani per il Sociale con CNOS-FAP e VIS, dal 2017 sono partner di un progetto sperimentale all’interno dei Corridoi Umanitari insieme a Comunità di Sant’Egidio ed Associazione Papa Giovanni XXIII. A oggi nella comunità salesiana San Gregorio di Catania sono accolti 7 giovani tra i 18 ed i 24 anni che il VIS ha individuato nel campo profughi in Etiopia e ai quali il CNOS-FAP offrirà corsi professionalizzanti in chiave lavorativa.
Salesiani per il Sociale, grazie al sostegno del Fondo di carità della Banca Intesa San Paolo, continua l’attività di accoglienza ed accompagnamento dei minori stranieri non accompagnati fuori dagli ordinari circuiti di protezione e che sono esposti ad alto rischio di devianza e sfruttamento, con il progetto “M’interesso di te” che si svolge a Torino, Napoli e Catania, nei primi tre mesi del 2018 sono stati contattati ed accompagnati 106 minori.
Il VIS, insieme a Missioni Don Bosco, ha avviato nei Paesi dell’Africa Subsahariana il progetto Stop-Tratta, un ampio programma di sensibilizzazione e formazione perché chi decide di partire sia informato sui gravi rischi che affronterà durante il viaggio e chi vuole restare abbia opportunità concrete, attraverso progetti di sviluppo specifici, per migliorare le condizioni di vita proprie e della propria famiglia.