27 gennaio 2013 - Nella Giornata della Memoria ricordiamo le vittime dello sterminio e invitiamo alla riflessione riproponendo una poesia di Primo Levi e il messaggio di Ban Ki Moon, Segreteario Generale delle Nazioni Unite.
- Ascoltate la poesia di Primo Levi letta da Gabriele Lavia e leggete la poesia
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
Messaggio del Segretario Generale in Occasione della Giornata di Commemorazione delle Vittime dell’Olocausto
(27 gennaio 2013)
Durante la Seconda Guerra Mondiale, milioni di persone che non corrispondevano all’ideale propugnato dall’ideologia perversa di Adolf Hitler sulla perfezione della razza ariana - ebrei, Rom e Sinti, omosessuali, comunisti, persone con malattie mentali e altri - furono sistematicamente perseguitati, arrestati e trasportati nei campi di sterminio. Alcuni furono uccisi immediatamente, mentre altri furono crudelmente costretti a lavorare fino alla loro morte. Ogni anno, in occasione dell’anniversario della liberazione dei campi di Auschwitz e Birkenau, osserviamo la Giornata Internazionale della Memoria delle Vittime, per non dimenticare mai questi crimini.
Il tema di quest’anno, “Salvare vite umane durante l’Olocausto: il coraggio di agire” rende omaggio a quanti rischiarono la propria vita e le proprie famiglie per salvare ebrei e altri da morte pressoché certa sotto il dominio nazista. Le storie di chi scelse di salvare i perseguitati sono molto diverse tra loro. Alcuni offrirono rifugio nelle loro case, altri misero intere famiglie al sicuro o le aiutarono ad ottenere i documenti necessari a fuggire. Eppure, ciascuno condivide con gli altri un legame, fatto di coraggio, compassione e moralità.
Molte di queste persone sono diventate delle vere e proprie icone, come, ad esempio, Raoul Wallenberg, un diplomatico svedese che aiutò decine di migliaia di ebrei a Budapest. Le storie di molti altri, invece, sono note solo a chi beneficiò di questi atti eroici. Le celebrazioni di quest’anno hanno lo scopo di dare a questi eroi sconosciuti il tributo che essi meritano.
Il Programma delle Nazioni Unite per l’Olocausto e la Solidarietà ha prodotto un archivio di materiale informativo sulle storie di queste persone. Nonostante il ricordo di questi atti di genocidio mostri quanto gli uomini siano capaci di scavare nelle profondità del male, il coraggio di questi uomini e donne ci ricorda che il genere umano può allo stesso tempo essere capace di compiere atti di eccezionale bontà, perfino nei momenti più bui della storia.
In occasione di questa Giornata, ricordiamo tutte le persone innocenti che persero la loro vita durante l’Olocausto. E lasciamoci ispirare da chi ebbe il coraggio di agire, da quelle persone normali che fecero delle cose straordinarie per difendere la dignità umana. Il loro esempio può aiutarci a costruire un mondo migliore oggi.
Per saperne di più: https://www.un.org/en/holocaustremembrance/index.shtml