Questi giorni è stato proposto dalla Lega del Nord di introdurre, con un emendamento al disegno di legge sulla sicurezza, il "permesso di soggiorno a punti" per i cittadini extracomunitari. Loro sostengono che è un pò come la patente a punti. Se si commettono delle infrazioni vengono decurtati dei punti e si può perdere anche il permesso di soggiorno; chi invece rispetta le regole e la legalità non avrà conseguenze, anzi vorrà dire che è avviato verso una integrazione reale
Il VIS unisce la sua voce a quello della Famiglia Cristiana, dell'ACLI, del Pontificio Consiglio per i Migranti e di Jean Leonard Tuadì parlamentare di origine congolese del Pd ed ex assessore del Comune di Roma che sostengono che non si gioca con la vita delle persone.
Il permesso di soggiorno è uno strumento normativo che ratifica un diritto, non è un concorso a punti. La legislazione sull'immigrazione, così come quella penale, ha gli strumenti per revocare eventualmente questo titolo qualora se ne verifichino le condizioni. Tutto il resto è discriminatorio.
E' una delle politiche di immigrazione repressive che si stanno diffondendo sempre più nel mondo come espressione di discriminazione, xenofobia e razzismo esasperato.
Si deve invertire la 'tendenza al ribasso' nei confronti degli immigrati, caratterizzata dall'erosione degli standard umanitari e dall'introduzione di norme meramente restrittive o punitive.