8 maggio 2015 - Tutte le mamme sono belle, ma nell’osservare le mamme albanesi, non si può restare indifferenti alla dolcezza e tenerezza con cui riscaldano la famiglia che hanno costruito. Essere mamma in Albania spesso significa avere i figli lontani, emigrati in cerca di fortuna all’estero, e magari restare sveglia fino a tardi al telefono per dar forza e conforto ad una figlia che ancora deve abituarsi ad un ambiente diverso da casa. Essere mamma in Albania significa essere il centro portante della famiglia anche grazie al lavoro, di qualsiasi natura si tratti, di fatica o di concetto, in campagna o in città.
È per questo che stavolta il VIS vuole dedicare spazio a due splendide mamme del proprio staff albanese, che quotidianamente mettono cuore e passione nel lavoro contribuendo alla buona riuscita dei progetti e al tempo stesso sono testimoni del proprio tempo, di cosa significhi essere mamme lavoratrici nell’Albania del 2015: Sonila e Katia.
Sonila: “Ho iniziato a lavorare per il VIS nel 2000. Iinizialmente con progetti nell’ambito sociale rivolti ai minori e giovani svantaggiati nelle periferie di Tirana e negli ultimi anni con progetti di sviluppo rurale che mirano al miglioramento delle condizioni di vita delle comunità montane.
Oggi sono una moglie e mamma di tre stupendi figli. Sono una mamma che lavora. In questi 15 anni di lavoro con progetti di cooperazione ho conosciuto e ho collaborato con diversi cooperanti e volontari che hanno dato il loro impegno per la nostra Albania. Lavorando in questo ambito, ho avuto la possibilità di conoscere e interagire con tante persone che mi hanno arricchito non solo professionalmente ma soprattutto umanamente.
Il bello del mio lavoro è lo scambio, gli incontri nei luoghi di intervento, le esperienze vissute, i rapporti con la gente. Ogni volta che torno a casa dopo un viaggio di lavoro mi trovo a raccontare in famiglia del viaggio, delle persone e della cultura del posto. Mi piace il mio lavoro e sono una donna che gestisce la sua famiglia, una mamma che si prende cura dei propri figli e del lavoro con il massimo impegno e responsabilità. Il ruolo della donna è fondamentale e una donna che lavora è un motore che sicuramente porta avanti e migliora la società.”
Katia: “Ho cominciato a lavorare a 19 anni, portando avanti anche gli studi universitari in lingua e cultura inglese. Ormai sono 13 anni che lavoro con le ONG e, dal 2006, in particolare nell’ambito dello sviluppo rurale. Il mio lavoro è molto dinamico e fa si che sia spesso in viaggio.
Ormai Joel, il mio bimbo di 4 anni, è abituato ai miei ritmi di lavoro e ogni volta che torno da un viaggio sa che gli porterò qualcosa di tipico da assaggiare e storie interessanti da raccontare. Da poco mi sono trasferita a Tirana per lavoro, dove il costo della vita è più alto rispetto al resto dell’Albania, e ora la sfida non è solo il gestire famiglia, studio e lavoro, ma anche far fronte alle spese quotidiane. L’essermi trasferita però mi permette di trascorrere più tempo con mio figlio e crescere con lui, non dovendo più fare la pendolare da Elbasan a Tirana. Essere una mamma che lavora, specie per me come mamma single, non è sempre semplice, ma ogni sera vedere Joel che mi aspetta alla finestra, mi ripaga delle fatiche quotidiane.”