16 luglio 2013 - Anche se i giornali in questi ultimi giorni non ne parlano più come prima, in Egitto continua questo periodo di transizione tra proteste, raduni di piazza, mosse politiche e dibattiti. La speranza di un cambiamento verso una situazione più calma e di cammino condiviso è forte e partecipata non solo dai cittadini egiziani ma anche da tutte le nazioni mondiali. La speranza cresce forse anche grazie al periodo di Ramadan dove il clima è surreale: ad immagini di forti rimostranze si affiancano scene festose di luci, fuochi artificiali, negozi addobbati a festa aperti tutta notte, matrimoni e musiche al massimo volume per le strade.
Ripensiamo al 27 giugno scorso, la tensione aumenta esponenzialmente all'avvicinarsi dell'anniversario dell'inseduamento del presidente Morsi. Avvisi da parte delle ambasciate a prestare la massima attenzione e prudenza, alleggerimento del personale non indispensabile. Siamo due persone del VIS qui e, quindi, decidiamo abbastanza repentinamente di dividerci: Federica rientra in Italia per qualche giorno in attesa dell'inizio dei corsi di italiano per le matricole dell'Istituto Salesiono del Cairo organizzati nel periodo estivo come ogni anno, io rimango per continuare gli esami di maturità e permettere il completamento dell'iter scolastico degli studenti di quinta. Poi ci daremo il cambio.
Nella scuola proviamo a riformulare il calendario al fine di terminare tutti gli orali e le pratiche di rito entro il 30 giugno perche davvero non si riusciva ad ipotizzare quello che sarebbe accaduto. Non ci riusciamo, i ragazzi sono troppi e alcuni sono destinati ai giorni uno e due luglio. È alta la tensione e la paura di non poter portare a termine l'ultimo passo. Ma alla fine gli eventi e la costanza e il coraggio degli stessi studenti, del corpo docente e della direzione, permettono la conclusione dell'esame di stato: 45 nuovi diplomati e i complimenti della commissione d'esame giunta appositamente dall'Italia, per la serietà, l'impegno e i risultati raggiunti da tutti gli studenti.
Intanto continuano i corsi di recupero per gli studenti con debiti formativi e il 10 luglio si concludono anche gli scrutinii finali.
la situazio e nel paese sembra essere un po più sotto controllo e Federica torna per iniziare il corso ai futuri nuovi studenti.
Ieri 16 luglio, è il quarto giorno di lezione, i ragazzi iniziano a pronunciare alcune parole e a scrivere in corsivo.
Io invece sono rientrato sabato scorso per prepararmi alla partenza per Rio, per la Giornata Mondiale della Gioventù, per raccogliere il messaggio di speranza e di fede del nuovo Papa e portare con me una parte di Egitto e di egiziani, la preghiera affinchè tutti i giovani possano sperimentare la bellezza del dono del perdono e la gioia dell'amore dell'altro e poter edificare relazioni vere di rispetto e dialogo anche nella diversità.
Rendersi conto che gli obiettivi della vita sono comuni e che per realizzarli abbiamo proprio bisogno dell'altro. Ed è proprio su questi valori che la scuola Don Bosco del Cairo ogni giorno apre le prote a numerosi giovani bisognosi di segni di speranza e opportunità educative e formative.
Raffaele e Federica
con il VIS in Egitto