Educazione inclusiva, il racconto di Tania da Cochabamba

1 luglio 2019 - "Mi chiamo Tania Concutelli e l’anno scorso grazie alla mia esperienza di Servizio Civile in Perù ho avuto la possibilità di avere un approccio concreto con il mondo della cooperazione internazionale. Il 4 febbraio 2019 si è presentata una nuova occasione per ripartire. Grazie al finanziamento stanziato dalla Regione Lazio tramite il programa Torno Subito Work Experience e alla collaborazione del VIS, ho trascorso cinque mesi nella città di Cochabamba, che si trova  a 300 chilometri da La Paz.

 

Facendo parte del VIS, come tirocinante ho avuto l'occasione di conoscere la realtà boliviana nell’ambito educativo e di contribuire a progetti il cui obiettivo è favorire l’educazione inclusiva. Principalmente, ho collaborato con l’iniziativa Strategie di Inclusione nei Servizi Socio Saniatari e scolastici Modelli Operativi per accompagnare il bambino con Disabilità in Bolivia, avviato nel 2018 dalla Fondazione Don Carlo Gnocchi come capofila. Si tratta di un progetto pilota, caratterizzato dalla componente di salute ed educativa. Come parte dell’equipe del VIS ho collaborato per tutta la durata del mio periodo di tirocinio con la componente educativa, facilitando le attività nell’ambito logistico e amministrativo. Il VIS supporta partners locali, come Escuela Populares Don Bosco (EPDB), una rete di scuole elementari e medie appartenenti alla rete Salesiana, e Tukui pacha una ONG che si occupa di tutelare i diritti di persone affette da disabilità.

Durante il mio periodo di work experience ho svolto per lo più attività di monitoraggio nelle unità educative ubicate nelle zone periferiche di Cochabamba. Sono stata a stretto contatto con i beneficiari del progetto, ossia con bambini di scuola elementare, e con tirocinanti che svolgendo un periodo di stage nelle scuole EPDB, ambiscono a migliorare la loro formazione accademica e a diventare insegnanti di sostegno.

 

Quasi al termine della mia esperienza in Bolivia posso dire di sentirmi arricchita sopratttutto da un punto di vista personale. Inoltre, ho conosciuto realtà e dinamiche proprie della cooperazione internazionale che, senza la collaborazione del VIS, non avrei avuto l’opportunità di conoscere".