11 agosto 2014 – Ci uniamo all'appello del Papa Francesco e rilanciato anche nei giorni scorsi dal Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco perchè si fermi la violenza nei confronti dei cristiani in Iraq.
A fronte della violenze che vengono subite dai cristiani iracheni nel nord dell’Iraq, il 7 Agosto Papa Francesco ha diramato un appello perché con la preghiera e gli aiuti si possa “porre fine al dramma umanitario in atto”. All’appello ha aderito anche il Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, invitando ad “avere ben presente nei nostri cuori i nostri fratelli e le nostre sorelle delle varie comunità cristiane nel nord dell’Iraq”.
È un vero e proprio esodo quello che sta avvenendo nel Nord dell’Iraq: circa 100mila cristiani stanno fuggendo dalle violenze. La sera di mercoledì 6, i miliziani hanno conquistato Qaraqosh, la principale città cristiana dell’Iraq, che si trova tra Mosul e Erbil, la capitale della regione curda. In tempi normali ha una popolazione di circa 50mila persone, ma da tempo accoglieva anche i profughi cristiani fuggiti da Mosul. Successivamente sono cadute anche le città vicine di Tal Kayf, Bartella e Karamlesh.
“Le chiese sono occupate, le croci sono state tolte. Ci sono 100.000 profughi cristiani che sono fuggiti con nient’altro che i loro vestiti addosso, alcuni a piedi, per raggiungere la regione del Kurdistan” ha reso noto ieri il patriarca caldeo di Kirkuk, mons. Louis Sako.
“La situazione dei cristiani cacciati è disperata perché ad Arbil, la capitale del Kurdistan iracheno, non sono intenzionati ad accoglierli perché non sanno come ospitare queste migliaia di persone” ha inoltre spiegato il card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
Davanti a questa terribile realtà lo stesso papa Francesco ha rinnovato “la sua vicinanza spirituale a quanti stanno attraversando questa dolorosissima prova” e ha invocato che da tutta la Chiesa “salga incessante una preghiera corale per invocare dallo Spirito Santo il dono della pace”.
Il Papa ha anche espresso un “pressante appello alla Comunità Internazionale” affinché “si adoperi per proteggere quanti sono interessati o minacciati dalla violenza e per assicurare gli aiuti necessari, soprattutto quelli più urgenti, a così tanti sfollati, la cui sorte dipende dalla solidarietà altrui”.
Anche il Rettor Maggiore ha voluto unirsi a quest’appello, “invitando tutti ad unirsi alla preghiera del Papa, ad avere ben presente nei nostri cuori i nostri fratelli e le nostre sorelle delle varie comunità cristiane nel nord dell’Iraq, a renderci conto che la nostra fraternità e solidarietà è molto importante per loro, e ad educare ed educarci alla tolleranza verso ciò che è diverso per costruire una umanità più evangelica e più giusta”.