Di ritorno dall'Harambée. Da adesso in poi! Il racconto della vicepresidente del VIS Michela Vallarino

29 settembre 2014 - DI RITORNO DALL'HARAMBEE …DA ADESSO IN POI? DA ADESSO IN POI … DA ADESSO IN POI!

Scrivo di ritorno dall'Harambée 2014, tradizionale “raduno festoso” che si tiene ogni anno tra Colle Don Bosco e Torino Valdocco, in cui sono chiamati a raccolta i giovani che nei mesi estivi hanno fatto un'esperienza di vita di qualche settimana nelle missioni salesiane e tutti coloro che condividono la spinta missionaria di Don Bosco.

Novità di quest'anno le video-interviste ai missionari nel mondo, che si sono alternate alle testimonianze dirette di quelli presenti in sala (un giovane, una coppia di sposi ed un sacerdote), moderati da un presentatore d’eccezione (il nostro “Maurizio Costanzo”, alias Alessandro Brescia). Altra novità, la profondità e l'intimità del momento del Rosario serale vissute non in maniera itinerante, ma all'interno della Basilica del Colle, per dare a tutti i partecipanti la possibilità della riconciliazione.

L'accoglienza riservata al Rettor Maggiore nel teatro di Valdocco la domenica mattina è stata calorosa e colorata come di consueto: con un discorso semplice e diretto Don Angel Fernandez Artime (al suo primo Harambée) ha ricordato a tutti che, se le vocazioni possono essere tante, unica è la strada che garantisce la felicità, la vita come donazione.

Nonostante i tanti anni passati dalla prima spedizione missionaria salesiana (nel 1875), la consegna dei crocifissi ai missionari in partenza (12 Salesiani di Don Bosco, 15 Figlie di Maria Ausiliatrice e 4 volontari, tra cui una ragazza polacca e tre italiani) ha conservato tutto il fascino e la potenza di un momento spirituale molto forte e sempre commovente.

Sullo sfondo del week-end le quattro parole dello slogan, che richiamano una canzone di Ligabue: “DA ADESSO IN POI”. Mi sono chiesta in questi due giorni che significato abbiano...

Sono un punto di domanda senza risposta ? Un proposito per il futuro (da riempire dopo i puntini di sospensione)? O, forse, un imperativo, un monito esclamativo ? Futuro pieno di incertezze, di possibilità, di cambiamenti o di tutte queste cose insieme?

Ognuno dei partecipanti all’Harambée di quest’anno potrebbe dare una risposta diversa a questo interrogativo: l'unica certezza è che lo slogan era ed è rivolto non solamente ai tanti ventenni visti in questi giorni, ma a tutti gli adulti (noi compresi), che, con diversi ruoli, talenti e responsabilità, fanno parte di questa storia bicentenaria.

Ciao Michela

Vice Presidente del VIS