Il decreto sicurezza continua a produrre i suoi effetti ancor prima di divenire efficace.
Infatti seppure solo il prossimo 8 di agosto sarà in vigore, la paura degli immigrati irregolari di essere rimpatriati, spinge, ogni giorno, queste persone a gesti disperati. Gesti che spesso riempiono le pagine di giornali con avventure senza lieto fine.
Questa volta è la storia di Marisa a riempire le pagine dei rotocalchi. Marisa voleva partorire in casa per timore del decreto-sicurezza ma alla fine si è presentata all'ospedale San Martino di Genova per evitare complicazioni. Con sua grande sorpresa è stata assistita dal personale ospedaliero senza alcun tipo di problema ma solo perché il decreto sicurezza sarà ufficialmente in vigore a partire dal prossimo 8 agosto.
La madre clandestina che partorisce in ospedale rischierà di vedersi sottrarre alla nascita il figlio, destinato all'adozione. E' una delle conseguenze del decreto-sicurezza che andrebbe a colpire le migliaia di donne straniere in attesa di permesso che vivono e lavorano in Italia. Serve il permesso di soggiorno di gravidanza. E molte ragazze scelgono il parto in casa per il timore di essere denunciate.
Allora mi chiedo, come può un decreto chiamarsi "sicurezza" quando attenta alla vita di altri esseri umani?