6 giugno 2018 - Fadi è un giovane enologo palestinese, ma fino a qualche anno fa non aveva mai bevuto vino. “Sono stato coinvolto nel progetto della cantina salesiana di Cremisan, ho studiato 4 anni in Italia e poi sono tornato in Palestina a lavorare”. Il vino è cultura, tradizione, gusto. Ma quello di Cremisan contiene anche la storia dei giovani palestinesi che ora portano avanti la cantina autonomamente, producendo e commercializzando bottiglie in tutto il Paese e anche all'estero. La cantina, che comprende anche i vigneti di Beit Jemal, si trova tra Gerusalemme e Betlemme ed è attraversata dal Muro di separazione israeliano.
Il progetto, che si affianca ai numerosi progetti portati avanti dal VIS in Terra Santa, è stato realizzato insieme ai salesiani con l’obbiettivo di formare, creare lavoro e valorizzare la tradizione locale di coltivare vitigni autoctoni.
Per gustare i vini di Cremisan e conoscere la storia della cantina e degli altri progetti, partecipa il 6 luglio alla serata di degustazione enosolidale nel Parco Archeologico dell’Appia Antica a Roma o alla serata di degustazione organizzata a Genova il 15 giugno da VIS e Il Nodo sulle Ali del Mondo Onlus.