Convenzione ONU sulla disabilità. Dal 3 maggio 2008 in vigore

Il prossimo 3 maggio entrerà ufficialmente in vigore la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Il protocollo aggiuntivo che accompagna il testo diventerà, invece, vincolante dal punto di vista giuridico fra un mese.

A darne l'annuncio, dopo la ratifica dell'Ecuador, ventesimo stato in ordine di tempo, è stata Marie Okabe, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Ban-Ki-Moon.

Il documento è stato firmato da 126: di questi, in 71 hanno sottoscritto anche il protocollo aggiuntivo.

Il testo della Convenzione prevede la sua entrata in vigore il trentesimo giorno successivo alla ratifica del ventesimo stato.

Nel mondo si stima che vi siano almeno 650 milioni di persone con disabilità, l'80% dei quali vive in paesi in via di sviluppo: si tratta di un decimo della popolazione mondiale.

La Convenzione non introduce nuovi diritti, si prefigge solo lo scopo di promuovere, proteggere e assicurare alle persone con disabilità il pieno ed eguale godimento del diritto alla vita, alla salute, all'istruzione, al lavoro, ad una vita indipendente, alla mobilità, alla libertà di espressione e in generale alla partecipazione alla vita politica e sociale.

Per l'Italia, la firma era stata apposta dal ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, ma il nostro Parlamento deve ancora provvedere alla ratifica. L'iter si è arenato con la crisi di governo e lo scioglimento delle Camere, dopo che il 28 dicembre 2007 il Consiglio dei ministri aveva approvato il disegno di legge di ratifica e esecuzione della Convenzione.
Analizzare la propria legislazione interna per adeguarla al dettato della Convenzione Onu e rispondere prontamente agli eventuali ricorsi che singole persone potranno proporre contro le leggi che discriminano le persone con disabilità: sono questi i principali compiti che pendono sugli Stati che hanno ratificato il documento delle Nazioni Unite che entrerà in vigore il prossimo 3 maggio.
Un processo che comporterà un significativo miglioramento delle condizioni di vita dei disabili ma dal quale, almeno per il momento, l'Italia resta totalmente estranea.

In allegato il comunicato del Segretario Generale delle Nazioni Unite.