27 agosto 2010 - Commercio equo, gruppi di acquisto, microcredito, banche del tempo, baratto, condivisione, consociazione, servizi collettivi, sistemi Linux, turismo responsabile… l’economia alternativa sembra essere possibile negli ambiti più diversi, con pratiche che si stanno diffondendo ma che sono ancora a livello di singoli o di piccoli gruppi organizzati.
Non c’è ancora, a dispetto di quanto se ne parla, una condivisione piena e generale del concetto di economia etica e solidale.
O meglio, sul piano concettuale siamo tutti d’accordo, anzi, guai a non esserlo, si finisce per non essere alla moda, ma nella pratica? Chi dal piano ideale passa alla pratica è ancora visto un pò naïve, quando non un illuso, una persona piena di buoni propositi ma alla fin fine un inguaribile e ingenuo ottimista.
Ma questo succede anche perché è l’impostazione economica generale che deve essere modificata e adattata a fronte di una diversa educazione di tutti.
Ad oggi le due economie, la tradizionale, basata su obiettivi di crescita, di sviluppo e di espansione illimitati e sul perseguimento del profitto ad ogni costo, e quella alternativa il cui obiettivo è il soddisfacimento delle necessità fondamentali e del maggior benessere possibile per il maggior numero di persone attraverso la valorizzazione delle capacità di tutti, si giustappongono, non si integrano come dovrebbero.
Ma noi, da che parte stiamo? Siamo in grado di capire, ancor prima che di agire, come far emergere la capacità di leggere il territorio e i suoi bisogni, le sue potenzialità, al fine di creare le condizioni per l’adozione di pratiche per l’espansione di un modello economico alternativo a quello attualmente in uso e che sta causando profondi squilibri?
Il primo dovere, come cittadini del mondo, è quello di formarci, di acquisire competenze ed è per questo che proponiamo un corso che tratti tutti quegli ambiti che coniugano solidarietà, etica e giustizia sociale: partendo dal modello dell’economia di sviluppo per giungere a quello di un’economia etica e solidale, attraverso la finanza etica, il consumo critico e il commercio equo e solidale, i gruppi d’acquisto solidale, il turismo responsabile, gli elementi etici nell’ambito della comunicazione non profit e del fund raising.
Ezio Margelli, docente di metodologie formative sui temi dell’educazione allo sviluppo e alla mondialità, ci guiderà in questo interessante percorso di analisi e di studio.
Per info e prenotazioni: corsionline@volint.it, tel. 06/51629312 – 313, oppure consulta la sezione del sito dedicata ai corsi.