In questi giorni è stato pubblicato, come ogni anno, il Rapporto sullo Stato del Pianeta del WWF. Secondo tale rapporto il nostro Pianeta sta per esaurirsi o meglio stiamo esaurendo le risorse energetiche del nostro pianeta.
Se continuiamo con questi ritmi entro il 2050 avremo bisogno di un altro Pianeta da abitare.
L’eccessivo consumo di acqua, suolo fertile, risorse forestali, specie animali, tra cui le risorse ittiche, ci stanno conducendo verso l’inevitabile: gli ecosistemi naturali si stanno degradando ad un ritmo impressionate, senza precedenti nella storia della specie umana.
Emirati Arabi e USA i peggiori, ma anche i paesi a più rapido sviluppo economico stanno entrando in gioco. Non è un caso che quest’anno il Rapporto si astato presentato in Cina. Per il WWF è fondamentale che la Cina e gli altri paesi di nuova industrializzazione non seguano i modelli occidentali di sviluppo ma perseguano un proprio sviluppo, che si articoli in chiave altamente sostenibile.
Consumiamo le risorse più velocemente di quanto la Terra sia capace di rigenerarle e di quanto la Terra sia capace di «metabolizzare» i nostri scarti. Continuiamo a non sostenere la ricerca verso fonti di energia alternativa e rinnovabile per paura di impoverire troppo le nostre tasche, come se questo non fosse un problema nostro, da condividere nostro malgrado.
Una domanda nasce spontanea: un altro futuro è possibile?
Dati alla mano: il peso dell'impatto-umano sulla Terra è più che triplicato nel periodo tra il 1961 e il 2003. La nostra impronta ha già superato del 25%, nel 2003, la capacità bioproduttiva dei sistemi naturali che utilizziamo per il nostro sostentamento. Grazie all’incuria umana, negli ultimi trent’anni , le specie terrestri si sono ridotte del 31%, quelle di acqua dolce del 2 % e quelle marine del 27%.
Il pianeta nel quale abitiamo ci sta chiedendo aiuto, ascoltiamolo.
Debora Sanguinato