27 agosto 2012 – Altri cadaveri sono stati scoperti alle porte della capitale siriana dove, secondo gli attivisti per i diritti umani, le forze del presidente Assad hanno ucciso almeno 320 persone, per lo più civili, solo negli ultimi giorni.
Sabato, giorno in cui le forze di Assad hanno ripreso il controllo di Daraya, sono state massacrate 120 persone. Ci sarebbero state esecuzioni sommarie condotte dai militari che hanno rastrellato anche la città casa per casa in cerca dei ribelli.
Secondo alcuni attivisti, l'offensiva dell'esercito a Daraya rappresenta una risposta agli attacchi dei ribelli all'aeroporto Mazzeh della capitale. L'obiettivo del regime sarebbe quello di proteggere lo scalo, utilizzabile come via d'uscita di Assad da Damasco. Inoltre, spiega l'opposizione, l'aeroporto sarebbe utile per alti funzinari del regime nel caso in cui la situazione peggiorasse ulteriormente.
Se gli omicidi di massa di Daraya saranno confermati, ha commentato il sottosegretario britannico per il Medioriente, Alistair Burt, "si tratta di un'atrocità di nuove dimensioni che necessita di una condanna inequivocabile da tutta la comunità internazionale".
L'Unione europea ha condannato severamente l'episodio:" Chiediamo moderazione a tutte le parti in conflitto. Non sono completamente chiare le circostanze dell'ultimo massacro. Condanniamo in ogni caso con forza le violenze," ha detto Michael Mann, portavoce dell'alto rappresentante Ue per la politica estera Catherine Ashton. Il portavoce ha ribadito l'appello europeo per "una transizione pacifica verso la democrazia in Siria" e il supporto Ue a qualunque forza di opposizione che sia democratica e rispetti i diritti umani.
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